Mentre in Italia si discute collegialmente a livello di Lega su quel che sarà della stagione e degli stipendi dei calciatori, nel resto d’Europa il tema non è ancora in discussione o è delegato all’iniziativa singola di club o giocatori.
In Francia però – sottolinea La Gazzetta dello Sport -, i club si stanno allineando al taglio degli stipendi secondo il principio della disoccupazione parziale riformato per l’emergenza dal governo. Lo stato paga fino a 4,5 volte lo stipendio minimo legale (1.210 euro netti al mese), il resto dell’ingaggio spetta al datore di lavoro, in questo caso il club di calcio, ma solo fino al 70 per cento lordo. Sono già passati alla disoccupazione parziale Lione, Montpellier, Nimes e Amiens.
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