Cento nomi, mille voci, lo spasso di pensare e disegnare la formazione dei propri desideri. E allora: che Napoli domani? Da dove cominciare? Da dove comincerebbe Pino Taglialatela, l’ex Batman della porta azzurra?
Dica la verità, non foss’altro che per antichi sentimenti, come prima cosa metterebbe mano alla difesa?
«Questo è certo. Ma non solo per i sentimenti. Come tutti, infatti, anche Benitez ha costruito i suoi successi su difese forti. E poi quest’anno ci sarà una novità: là dietro si passerà da una linea a tre ad una linea a quattro».
Sarà complicato? Non sarebbe stato più difficile il contrario?
«Certamente. Ma anche una difesa a quattro ha bisogno dei giocatori giusti. Ad esempio, penso ai due centrali. Dovranno essere fisicamente forti, abili nel gioco alto e possibilmente anche veloci».
E il Napoli ce l’ha?
«Uno sì. E’ Paolo Cannavaro. Per me resta una sicurezza».
L’altro, invece, bisognerà cercarlo nelle vetrine del mercato?
«Già, ma se i nomi ai quali il Napoli pensa sono davvero quelliche leggo o sento in giro, beh, allora il Napoli avrà una difesa ancor più forte. Forse la più forte da quando al comando c’è De Laurentiis».
C’è anche da sostituire Campagnaro.
«E’ vero, il Napoli avrà bisogno anche di un altro marcatore. Ma sono certo che Benitez ha già affidato al Napoli la lista dei ruoli da coprire e i nomi che lui preferisce».
Si sbilanci un po’. Fosse lei Benitez quali nomi metterebbe in cima a quella lista?
«A quelli che circolano: Rami, Skrtel e Astori aggiungerei Fernandez. L’ho seguito in questa stagione al Getafe e non m’è dispiaciuto. Sono sicuro che in una difesa a quattro avrebbe un altro rendimento. Insomma, dipendesse da me, gli concederei una seconda chance. Ma non sono Benitez. E dico: per fortuna non lo sono, perché questo signore spagnolo s’è preso una bella rogna. I napoletani, infatti, stanno sognando in grande».
A lei non piace? Avrebbe ingaggiato un altro allenatore?
«No. Chiariamo: a me Benitez piace molto, lo reputo tra gli allenatori meglio preparati e lo vedo anche come garanzia di un progetto assai ambizioso. Ma non chiediamogli subito risultati eccezionali. Anche lui avrà bisogno di capire, di ambientarsi».
Quindi?
«Quindi, diamogli un minimo di tempo. Non spianiamo subito i fucili».
Lei teme che?
«Temo? No, ne sono certo. Già sento gli orfanelli di Mazzarri fare discorsi disfattisti e sbandierare i numeri del vecchio allenatore. Sa dove li vedo? Li vedo già seduti sulla riva del fiume ad aspettare. E questo non mi piace».
Andiamo avanti. Parliamo del portiere. Anche lì ha il Napoli ha bisogno.
«Ha appena rinnovato il contratto a De Sanctis per due anni, quindi credo abbia intenzione di continuare a puntare su di lui».
E fa bene o sbaglia? Come lei sa, la curva di rendimento dei portieri è imprevedibile come nessun’altra. Specialmente quando si è un po’ avanti con l’età, da un momento all’altra può andare giù in picchiata.
«Ma non mi sembra questo il caso. De Sanctis è affidabile ed esperto. Il portiere che il Napoli cerca è quello che poi andrà in panchina al posto di Rosati. Io chi prenderei? Okay, mi sbilancio: vedrei bene Pelizzoli o Pegolo. Sono bravi, sanno aspettare e quando vanno in campo offrono sempre buone prestazioni».
Rafael Benitez. Ovvero, se tutto va come lui vuole, il Napoli messo in campo con la difesa a quattro e due mediani davanti a quella linea. Di quei due mediani cosa pensa?
«Penso che avrebbero fatto comodo anche a me. Con quattro difensori e due centrocampisti là davanti, di sicuro il portiere si sente molto più protetto. Praticamente la squadra resta sempre un po’ blindata e farle gol diventa complicato».
Da chi deve evitare i gol a chi, invece, li deve fare per mestiere. Parliamo di Cavani.
«Come tutti i tifosi, spero anch’io che resti. Fosse così, basterebbe davvero poco al Napoli per migliorarsi, per diventare ancor più forte».
E se invece?
«Beh, allora il Napoli avrebbe il problema di cercare anche due attaccanti. Sì, due. Perché per sostituire il Cavani che abbiamo conosciuto nelle ultime tre stagioni azzurre uno non basterebbe».
Già. Ma se, com’è probabile, dovesse andare via lei chi vedrebbe bene al posto suo?
«In quel caso non ho proprio dubbi. Credo che la consolazione migliore sarebbe Edin Dzeko, un altro che col gol ha un ottimo rapporto e che ha già alle spalle una lunga esperienza internazionale».
Per dirla tutta, caro Taglialatela, lei che cosa s’aspetta dal prossimo Napoli?
«Una stagione eccellente, un calcio apprezzabile e l’esplosione di Lorenzo Insigne».
Pensa che il giovanotto sia stato un po’ sacrificato nell’ultima stagione?
«Qui i ragionamenti sono due. Insigne al suo primo anno in serie A ha messo assieme un buon numero di presenze ed ha fatto un’esperienza straordinaria. E il merito è anche di Mazzarri che l’ha gestito bene».
Però?
«Però, inevitabilmente, il modulo-Mazzarri l’ha costretto a un gioco che gli appartiene poco. Quel tornare sulla linea dei mediani e a volte anche più indietro, come attaccante l’ha limitato molto. Credo, invece, che il suo talento potrebbe essere esaltato dal disegno tattico del nuovo allenatore che potrebbe schierarlo come esterno d’attacco sul lato sinistro».
E per finire signor Batman?
«Per finire vorrei farmi un augurio. Posso? Bene: mi auguro di festeggiare un successo importante degli azzurri già alla fine della prossima stagione».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
L.D.M.
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