“Vedo tanta ignoranza calcistica quando sento parlare del Napoli. Il pensiero del tifoso arrabbiato ci può stare, ma chi fa il giornalista o l’opinionista non può fare certe esternazioni negative, addirittura chiedendo la testa di Gattuso – queste le parole di Pino Taglialatela, ex portiere, tra le tante, del Napoli, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su One Station Radio -. Bisognerebbe stare più vicino alla squadra. Il Napoli, anche quando ha perso, ha sempre dato tutto in campo. Magari qualche volta è mancata la lucidità sotto porta, è vero, ma non dimentichiamoci che per mesi sono mancagli gli uomini migliori. Non è facile giocare di mercoledì e domenica tutte le settimane. Infatti, tutte le squadre di Serie A stanno toppando, chi più, chi meno. Io mi arrabbio quando piovono tutte queste critiche dai giornalisti: bisognerebbe essere più obiettivi e meno tifosi. Io credo che il Napoli in Supercoppa meritava di vincere, la gara è stata decisa dagli episodi. Poi si perdono due partite e si parla male: questo non lo tollero e mi arrabbio tantissimo. Ieri è stato fatto qualche errore sicuramente, ma in campo vanno i calciatori. Quando Gattuso vince le partite è un fenomeno, se le perde deve dare le dimissioni. Ma allora è bravo o non è bravo? Non si può mandare via un allenatore che ha preso una squadra a pezzi e comunque ha portato a casa un titolo importante come la Coppa Italia. Gattuso già sa quali sono gli elementi per i quali questa squadra ha prestazioni altalenanti. Bisogna solo dargli del tempo. Il Napoli non è una squadra da Triplete, non si possono vincere trofei ogni anno. Siamo di fronte ad un top club, ma servirebbe un’organizzazione societaria migliore. Vedo il Milan, che è una squadra che in dirigenza ha tanti ex calciatori, fare molto bene anche con tanti ragazzi giovani, e per ora i risultati gli stanno dando ragione visto che sono campioni d’inverno. Dall’altra parte si sente molto la pressione che viene dalla stampa. Anche prima succedeva questo, ma quando giocavo io c’era Carlo Iuliano. Ad oggi questa è una figura che manca a questo Napoli. Le critiche vanno fatte, ma devono essere costruttive. Gli azzurri sono una grande società ma mancano in determinati ruoli. Quando Insigne ha sbagliato il rigore anche io ci sono rimasto male, ma poi ho capito il dramma del ragazzo e so bene cosa vuol dire, per cui sono andato avanti. Dove possono arrivare gli azzurri? Se ieri avessero vinto sarebbero stati da soli al terzo posto con una partita da recuperare. La classifica è cortissima. Tutti dicono che l’Inter vincerà lo Scudetto, ma sinceramente non so perché. Tutte le sconfitte del Napoli sono frutto di buone prestazioni con tante occasioni da gol non concretizzate. La strada è quella giusta, devono solo migliorare qualcosa a livello caratteriale. Però, se noi stessi distruggiamo la nostra squadra con tutte queste critiche, non si va da nessuna parte. Questi ragazzi pochi mesi fa hanno alzato un trofeo, dunque vanno solo elogiati. La critica ci vuole, ma che si faccia giusta. Perdo la stima di quelle persone che cambiano idea settimana dopo settimana. Serve qualcuno nella società che tuteli la squadra contro le critiche ingiuste della stampa”.
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