Dieci, in venti partite. Media facile, che testimonia come l’attaccante colombiano sia ormai diventato uno di queglio obiettivi di calciomercato sui quali si può tranquillamente puntare a occhi chiusi. Magari non sarà ancora un top player, definizione tanto cara a chi mastica mercato giorno dopo giorno, ma di certo un signor attaccante, che sa giocare al fianco di un catalizzatore di gioco come Totò Di Natale ma anche come prima punta, cioè quello che è il suo ruolo naturale. Già a Lecce, pur in una stagione complessa per quelle che sono state le sorti della squadra, Muriel aveva dato prova di essere un attaccante da tenere d’occhio; tornato a Udine ha fatto un ulteriore passo, confermando peraltro che quando i talent scout alle dipendenze dei Pozzo si muovono sbagliano raramente l’obiettivo. Il Napoli voleva il colombiano già un anno fa: figuratevi adesso che si è confermato, e con una situazione interna in continuo movimento. Ruota tutto, come al solito, intorno a Edinson Cavani, e a quella clausola rescissoria, e allora le domande sono due: il Napoli reinvestirà il 100% dei 63 milioni che ricaverà dalla cessione del Matador? E, prima ancora ovviamente: partirà davvero l’uruguayano? Interrogativi di calciomercato che presto troveranno una risposta; il punto è che siccome stiamo parlando di un attaccante da 76 gol in serie A in tre anni non si può trattare il problema della sua sostituzione all’acqua di rose. I nomi infatti sono pesanti: Osvaldo (che sembra essere il prescelto di Mazzarri), Leandro Damiao (ma la pista si è raffreddata negli ultimi tempi), Dzeko (ingaggio alto e volontà del giocatore di andare a fornire le sue prestazioni a una piazza che abbia una maggiore influenza internazionale). Certo il Napoli è andato in Champions League: un traguardo che sicuramente non lascerà indifferenti certi giocatori che stanno pensando di cambiare maglia. Abbiamo chiesto un parere all’agente FIFA Tommaso Mandato, vicino alle vicende dei partenopei, che in esclusiva a Ilsussidiario.net ha risposto alle nostre domande sul mercato.
Si è fatto il nome di Muriel: sarebbe una soluzione giusta per il Napoli?
Bisogna fare una premessa, cioè capire se parliamo di sostituzione di Cavani o meno. E’ chiaro che la conferma di Cavani porterebbe a dover semplicemente rinforzare il reparto, dunque Muriel andrebbe benissimo perchè è un giovane promettente e ha tutte le potenzialità per fare bene.
Viceversa?
Se stiamo parlando di un sostituto di Cavani, il discorso cambia. Dovendo affrontare la Champions League e provare a contendere lo scudetto alla Juventus, il target si sposta su attaccanti più pronti e maturi, più idonei a sobbarcarsi anche l’impatto con una piazza difficile come Napoli.
Nell’ipotesi che Cavani venga ceduto: i 63 milioni sarebbero reinvestiti completamente?
Dipende: bisogna sciogliere intanto il punto interrogativo riguardo la conferma di Mazzarri. Con la sua presenza in panchina, si andrebbe a mettere in piedi un piano di rafforzamento mirato che sicuramente comprende i nomi di Osvaldo, Leandro Damiao e Dzeko, cioè quelli che sono usciti. Dovesse allenare un nuovo allenatore, le cose cambierebbero.
In che modo?
Bisognerebbe innanzitutto ascoltare le esigenze del nuovo tecnico, capire con che modulo vorrebbe eventualmente giocare e su quali calciatori punterebbe. Fare dei nomi in questo momento è relativo: finchè non si risolve la questione allenatore non si può concretamente parlare di trattative concrete, bisogna capire il piano tecnico.
In caso di addio di Mazzarri, c’è già un candidato alla panchina del Napoli?
Il Napoli in questo momento non può pensare a un sostituto di Mazzarri: se fossi De Laurentiis farei di tutto per trattenere il livornese, che almeno per il 60% è l’artefice di questo miracolo partenopeo. E’ riuscito a creare una grande alchimia all’interno dello spogliatoio, pur non avendo grandi campioni se non Cavani e Hamsik.
Quali sono i suoi meriti?
E’ riuscito a massimizzare le prestazioni di calciatori che erano visti come gregari, faccio tre nomi su tutti. Il primo è Zuniga: ridevamo quando si parlava del colombiano a sinistra, oggi invece è uno dei migliori laterali sinistri del campionato. Poi Dzemaili, che non ha mai fatto più di uno o due gol a stagione e invece quest’anno è già a quota 7.
Il terzo?
Behrami, che in quel ruolo è uno dei migliori in serie A. E poi, non dimentichiamoci di Cavani, che quando è arrivato a Napoli era un giocatore assolutamente normale e nel giro di tre anni si è trasformato in un mostro che ha messo insieme numeri pazzeschi.
Fonte: Ilsussidiario.net
La Redazione
M.V.
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