Jan Andersson è il commissario tecnico della Nazionale svedese è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il 55enne allenatore svedese ha fatto il punto sulla sfida, raccontando anche qualche aneddoto particolare: “L’Italia è una grande nazionale con tanta storia e tradizione. È ovvio che incontreremo un grande avversario e ho rispetto per l’Italia e per il compito che ci aspetta. Rispetto, ma non paura. Ci è capitata l’Italia, ma dobbiamo fare il nostro lavoro. Io sono uno concreto.
Non dobbiamo più pensare alla storia. Non ha nessun’importanza Gentile o quante volte l’Italia abbia vinto i Mondiali. Conta solo il presente, la forma di oggi, i giocatori e il gioco attuali. Il loro e il nostro.
Non vivo di desideri o fantasie. Quando ho iniziato questo lavoro ad agosto 2016 ho telefonato a Zlatan e abbiamo parlato. La sua decisione per ora è di non giocare più in nazionale. E lo capisco, la nazionale ruba tempo. Non è più un ragazzino, ha viaggiato tanto. E allora devo rispettare la sua scelta.
È una tradizione svedese da ormai 60 anni. Io lo mangiavo già da bambino quando andavo allo stadio. Non è scaramanzia ma buona abitudine. Mi piace, il wurstel è buono e fa parte del rituale pre-partita”
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