La prima giornata del playoff di Coppa Davis finisce 1-0 per l’Italia, grazie al punto più scontato di tutti, quello che porta a casa Seppi contro Hormazabal. A Fognini, invece, numero 54 della classifica Atp, non sono bastati tre ore e mezza di gioco per piegare il numero uno cileno, Paul Capdeville, comunque numero 161 al mondo. Alle 19,25 la sua partita (iniziata con due ore di ritardo a causa della pioggia) viene sospesa per oscurità, col punteggio perfettamente pari: 2-2 i set (2-6; 6-2; 6-7; 6-1) e 1-1 al quinto. Quasi uno choc, pensando ai sogni di gloria della vigilia. Lasciando il campo i due quasi arrivano alle mani, tra insulti e minacce.
Chissà se Fabio avrà dormito, pensando al quinto set che dovrà giocare oggi, a partire dalle 12, e alla figuraccia che stava per rimediare ieri pomeriggio per opera del cileno che gli sta dietro di oltre cento posizioni, a causa di quei colpi col rovescio e a quelle stilettate costanti sul suo cuore di talentuoso ma fragile tennista sanremese. Chissà se l’Arena di Napoli ritroverà dopo la sospensione per oscurità del secondo match e la notte insonne, il Fognini che desidera, capace di vincere contro un giocatore che a un certo punto ha scelto la bagarre per combattere i crampi e rinviare a questa mattina l’esito dell’incontro.
Fognini fatica con Capdeville, diventato improvvisamente scoglio durissimo grazie anche alla capacità del cileno di governare la bagarre, all’inizio del quinto set, con piccoli trucchi. Ma tutto questo accade perché l’italiano non fa il suo dovere: regala il primo set, si riscatta nel secondo e poi quando c’è da dare battaglia, nel terzo set, lo fa come un guerriero che spesso preferisce il fioretto – spesso anche svogliato — piuttosto che la clava: prima vola sul 3-0, fallisce la palla del 4-0 e rivede Capdeville rimontargli il break (3-3). Da qui in poi è un alternarsi di immense emozioni, fino al tiebreak che Fognini perde (6-8) dopo aver fallito un set point sul 6-5 che manda su tutte le furie il capitano Barazzutti. Nulla è perduto: il cileno non gioca una gara al meglio dei cinque da due anni e mezzo (da quando, cioè, non riesce a qualificarsi a un torneo dello Slam). E Capdeville la mette sulla baraonda, contesta i punti, galleggia sugli schiamazzi, protesta per il tifo dei napoletani, provoca ripetutamente Fognini con cui si becca molto spesso e punta i piedi per non giocare a causa di qualche goccia di pioggia. Come suole ripetere Barazzutti, in Coppa Davis può sempre accadere di tutto perché l’atmosfera è speciale, le motivazioni particolari e gli stimoli diversi da quelli di qualsiasi torneo.
Meno male che Seppi, ardito, sprezzante e massiccio si era divertito in precedenza a strapazzare, malgrado una vaga resistenza nel primo set, Hormazabal – numero 289 del ranking – sbrigando il match che ha aperto Italia-Cile, in un’ora e 48’ e vincendo per 7-5 6-1 6-2. Doveva essere una formalità, la partita dell’altoatesino e lo è stata dal secondo set in poi, dopo che Andreas ha preso le contromisure, costringendo il suo avversario a una serie impressionante di errori in serie. Quel primo set, comunque, non gli regala sorrisi: «Sono contento, ma non al 100%. Ho vinto in tre set come dovevo. Nel primo l’ho fatto giocare troppo, non sono stato aggressivo, ho perso troppo tempo a capire il suo gioco». Oggi a mezzogiorno il ritorno in campo di Fognini e Capdeville. A seguire il doppio tra Bracciali-Bolelli e Capdeville-Aguilar. Per l’ingresso ai match sono validi solo i ticket per il sabato.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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