Aveva vent’anni quando la Juventus si svenò per prelevarlo dal Pescara e piazzarlo alle spalle di Peruzzi e Rampulla. Morgan De Sanctis venne a costare dieci milioni di euro. Ma giocò pochissimo in due campionati, appena quattro presenze, di cui una in Coppa Italia. Eppure ogni volta che incrocia i bianconeri le suggestioni sono forti nel gigante di Guardiagrele. All’epoca ebbe modo di dividere lo spogliatoio con Antonio Conte e poi anche con Gigi Buffon, amicizia che è andata cementandosi grazie alle convocazioni in Nazionale.
Per De Sanctis, quindi, la Juve non sarà mai un avversario qualunque. E’ la squadra che lo volle e lo scaricò dopo due stagioni; è il club che gli regalò uno scudetto pur non avendo mai giocato; la formazione dell’amico-Buffon che probabilmente non sarà tra i pali ma con il quale spesso ha avuto modo di scambiare sfottò e magliette a fine gara.
La conquista della Coppa Italia passa anche per le mani di Morgan De Sanctis, non solo per i gol di Cavani, Hamsik o Lavezzi. Tocca a lui abbassare la saracinesca quando gli uomini di Conte si affacceranno dalle sue parti. Di trofei, il portiere del Napoli ne ha alzati nella sua carriera: un europeo under 21, una supercoppa di Spagna con il Siviglia, una supercoppa di Turchia con il Galatasaray. Ma vuoi mettere uno con il Napoli da protagonista in campo? Quando c’è voglia di continuare ancora per un pò e convincere la società ad allungare il contratto? De Sanctis sente la sfida quanto gli altri, più degli altri. Sollevare al cielo quella coppa, per lui che nello spogliatoio ha fatto da guida per i più giovani, sarebbe una gioia grande.
NEMICI MAI – Lui e Buffon sono legati da sincera amicizia. Fu il capitano della Nazionale a concedergli la passerella nell’amichevole con l’Irlanda del Nord giocata a Pescara ad ottobre scorso, tre anni dopo l’ultima apparizione. Per De Sanctis, Gigi è il numero uno al mondo. Come per Buffon, il portiere del Napoli resta un esempio di professionalità ed umanità. Non a caso fanno a gara fuori del campo a chi raccoglie più riconoscimenti per gesti di sportività. De Sanctis premiato anche quest’anno per aver regalato la maglia al raccattapalle di Lecce dopo averlo sgridato. E se dovesse succedere, il portierone del Napoli sarebbe pronto ad avvicinare l’amico Gigi e dirgli che quella Coppa è finita nelle mani giuste. E poi darsi appuntamento per gli Europei, quindi in Cina per la Supercoppa.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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