Ogni anno, la Lega Serie A decide dove disputare la Supercoppa italiana. E’ raro che si giochi in Italia. Il calcio italiano preferisce spostarsi all’estero, che sia America o Asia non fa differenza. Conta l’offerta migliore e che i due club siano d’accordo. Tutto ciò è discutibile, ma è una scelta che percorrono anche altri paesi, come la Francia: il “Trophée des Champions“, infatti, si disputa da dieci stagioni consecutive fuori al territorio francese. Cina, Austria, Marocco e Canada sono solo alcune delle nazioni che hanno ospitato la Supercoppa francese. A differenza di altri paesi come l’Inghilterra e la Germania, che preferiscono che si giochi in territorio nazionale. In Spagna, invece, hanno sempre giocato con la formula andata e ritorno, almeno fino al 2018 dove hanno preferito allinearsi agli altri paesi con la partita unica, ma che si è giocata a Tangeri, in Marocco. Sono semplicemente strade diverse che si decidono di percorrere. La polemica, però, nasce dal momento in cui la scelta della partita ricade in paesi in cui i diritti dell’uomo -in questo caso delle donne- sono molto limitati. Infatti, quest’anno la Lega ha deciso che la Supercoppa italiana si giocherà il 16 gennaio al King Abdullah Sports City Stadium, a Jeddah, in Arabia Saudita. In un paese in cui la donna non ha gli stessi diritti dell’uomo. E allora viene quasi automatico pensare come sia possibile che una partita del calcio italiano verrà giocata lì dove una donna non potrà entrare allo stadio, se non in uno specifico settore e accompagnata da un uomo. Andando completamente contro i principi della Costituzione italiana. Il contratto firmato dalla Lega Serie A prevede 7,5 milioni a partita, con tre edizioni da giocare in cinque anni. La Cina, per dire, non garantiva oltre i 3,3 milioni a edizione.
Tutta questa situazione ha generato varie polemiche sui social, soprattutto dopo che il profilo Twitter della Lega Serie A ha informato della prevendita dei biglietti di Juventus-Milan, “andata a gonfie vele” grazie ai 50mila biglietti venduti in poche ore.
50mila tagliandi staccati in poche ore: a gonfie vele la vendita dei biglietti della #SupercoppaItaliana in programma a #Jeddah il 16/1 #JuveMilan https://t.co/kynEXJWye9
— Lega Serie A (@SerieA) 2 gennaio 2019
Ci sono andati giù pesanti Sandro Piccinini e Maurizio Pistocchi, con due tweet che non hanno lasciato spazio a interpretazioni.
Siccome a questa gente non interessa niente altro al di fuori del denaro, diamo un segnale forte: boicottiamo la Finale di SuperCoppa Italiana. Basta #cambiarecanale Per un calcio più etico pic.twitter.com/rTdYjBnpSc
— Maurizio Pistocchi (@pisto_gol) 2 gennaio 2019
Vendersi per soldi lo fanno in tanti, però vantarsi dei “tagliandi staccati” è un po’ troppo, la vergogna andrebbe vissuta in silenzio #Supercoppaitaliana https://t.co/hqGJ1qUCzk
— Sandro Piccinini (@RealPiccinini) 2 gennaio 2019
Da ricordare che nel weekend del 23 e del 24 novembre scorso, i calciatori della Serie A sono scesi in campo con delle macchie rosse dipinte sul viso, a testimonianza del fatto che il calcio italiano sarà sempre contro la violenza sulle donne. Un controsenso.
Nico Bastone
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