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Super Occhiuzzi primo successo in coppa del mondo

Nello storico torneo di sciabola a Padova

Due medaglie che gli hanno regalato forza, consapevolezza, convinzione di poter scalare il ranking mondiale fino alla certezza di poter essere a breve il nuovo numero uno. Per Diego Occhiuzzi esiste un prima Londra e un dopo Londra. Prima era l’uomo squadra, quello che collezionava medaglie di gruppo ma mancava nell’individuale. Oggi è l’uomo sul quale l’Italia della sciabola punta per il presente e il futuro. Dopo l’argento e il bronzo olimpico, due volte sul podio anche al «Luxardo» di Padova. Il più antico dei tornei di Coppa del mondo. Vincere nella prova individuale sulle pedane patavine è come vincere Wimbledon. «E io ci sono riuscito». Un’emozione enorme «anche perché mai provata – racconta Occhiuzzi – È stata la mia prima vittoria in coppa del mondo. Lo scorso anno arrivai terzo. Ho avuto qualche difficoltà. Non riuscivo a trovare la misura. Poi sono stato perfetto».
La vittoria è arrivata al termine di un assalto di finale contro il russo Veniamin Reshetnikov conclusosi col punteggio di 15-13 che ha completato la rimonta dell’azzurro, iniziata quando lo score era di 13-11 in favore dell’atleta russo. «Non mi voglio fermare più» è stato l’urlo lanciato da Occhiuzzi subito dopo la vittoria. A freddo, dopo il bacio con la fidanzata Valeria e gli abbracci con i genitori e con il maestro Leonardo Caserta e il commissario tecnico Giovanni Sirovich, ha mostrato di avere le idee chiare: «Londra mi ha dato una carica eccezionale. Vincere questa gara, la mia prima prova di coppa del mondo, e farlo in Italia con i miei cari ad assistere, è un’emozione incredibile ma soprattutto mi stimola ad affrontare questa stagione con tanta voglia. Ad agosto ci sono i mondiali e sarò protagonista. Contateci».
A salutare Diego Occhiuzzi anche Alex Zanardi, l’atleta paralimpico premiato a Padova. «Abbiamo parlato a lungo anche perché ha i figli che fanno sciabola a Padova. È un ragazzo eccezionale. Mi ha fatto i complimenti per la vittoria». Sul podio un siparietto con l’ungherese Szilagyi, campione olimpico in carica, terzo a Padova. «Cosa gli ho detto? Beh, che è mancata la finale contro di lui. Mi sarebbe piaciuto incontrarlo nell’assalto per l’oro. Pazienza sarà per un’altra volta».
L’idea potrebbe essere l’inaugurazione della palestra che il Comune di Napoli ha reso disponibile. Una nuova sfida Occhiuzzi-Szilagyi all’ombra del Vesuvio sulle pedane di Soccavo. Già, perché il 2013 è un anno eccezionale per il campione vomerese. Testimonial per la legalità, uomo copertina nelle pubblicità, motore dello sport dei campioni a Napoli. Riconosciuto ed incoraggiato in ogni dove. Peccato solo per la squadra del cuore. Sabato ha festeggiato la vittoria della Roma sulla Juventus guardando sull’ipad al ristorante. Domenica, mentre il Napoli pareggiava in casa con la Sampdoria, gli assalti in finale contro l’Ungheria nella prova a squadre. A suo modo un altro primato per Leonardo Caserta e la sciabola napoletana. Il tecnico partenopeo, infatti, ha portato tre suoi allievi in nazionale: Diego Occhiuzzi, Luca Curatoli e Massimiliano Murolo. «Una cosa mai accaduta – sottolinea Caserta – un orgoglio per la nostra sciabola». E i ragazzi non hanno deluso. Nella prova a squadre l’Italia ha battuto l’Ungheria 45-43. Si chiama sciabola azzurra, ma è azzurro napoletano. E Occhiuzzi si è preso la rivincita olimpica battendo 5-1 nel suo assalto l’unghrese Szilagyi. L’Italia ha superato inoltre la Corea del sud, campione olimpica in carica.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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