Raggiunge Maradona. Lo stesso numero di presenze di Diego, 259 in maglia azzurra. Marek Hamsik sempre più simbolo del Napoli. Esaltato anche da Mazzarri, che lo ha definito ormai il vero leader degli azzurri. Numeri straordinari, quello con più minuti di tutti in campionato. Sempre presente, non ha saltato neanche una partita, 34 su 34 finora, in totale 3137 minuti, seguito da Borja Valero, spagnolo della Fiorentina. Arrivato ancora una volta in doppia cifra, a quota dieci reti, anche l’assist man da fare invidia a tutti, il migliore di tutti in Europa, pure di Iniesta.
Numeri da sballo per Marek sempre più leader del Napoli, simbolo del presente e del futuro. Su di lui non ci sono dubbi, lo slovacco si è legato a lungo con il Napoli ed è qui che vuole vincere, con la maglia azzurra. Il suo sogno è lo scudetto e una Champions da vivere ancora da protagonista, ormai manca pochissimo per il secondo posto aritmetico. E l’ultima spinta vuole darla proprio Hamsik, magari con un gol pesante, oltre che con la solita prestazione di grande spessore.
Salterà la sfida con Zanetti, l’argentino dell’Inter, lo stakanovista numero uno, quello che veramente non si è fermato mai prima del grave infortunio della scorsa settimana: riuscirà a raggiungerlo come numero di presenze in campionato dal 2006 ad oggi, cioè dagli anni in cui Marek gioca in maglia azzurra. Un grande professionista, un esempio per i compagni, un leader, capitan futuro, quando Cannavaro gli lascerà la fascia sarà lui il nuovo capitano. Un napoletano acquisito lo slovacco, un idolo per i ragazzini con la maglia numero 17 e la cresta, lui che è stato il primo a lanciare una moda del genere.
Raggiunge il Mito Diego ed entra sempre più nella storia del Napoli. Giocatore universale, capace di fare tutto in campo, attaccare, difendere, giocare in più ruoli. Nelle ultime sei partite, cioè da quando Mazzarri ha modificato il modulo tornando al 3-5-1-1, l’assetto provato in estate a Dimaro, lo slovacco è diventato sempre più il punto di riferimento del Napoli. Ora gioca da interno di centrocampo, sul centrosinistra, un passo più indietro e tocca molti più palloni. La calamita del gioco, senza Inler, il vero regista del Napoli è lui, Marek che si trova a meraviglia nel centrocampo con Behrami e Dzemaili.
Fase di non possesso, sacrificio per i compagni, tanti palloni giocati, il punto di riferimento continuo della manovra, il vero leader, ormai. Poteva finire al Milan, invece è rimasto al Napoli e si è legato a lungo, forse a vita. Questa contro l’Inter anche per lui è una partita dal grande fascino e dalle mille emozioni. Una presenza in più, l’aggancio a Maradona, l’allungo ulteriore come minuti giocati, la speranza di poter allungare ancora nel numero di assist vincenti e di gol. Fenomeno Marek, non si ferma mai e non si stanca mai. La fase di flessione coincisa nel periodo tra l pari con la Sampdoria al San Paolo e il ko con il Chievo a Verona, cioè con il periodo più difficile di tutta la squadra. Ora si è ritrovato alla grande insieme al Napoli e vuole dare l’ulteriore spinta, lo sprint decisivo verso il secondo posto da conquistare al più presto in maniera aritmetica.
Stasera al San Paolo verranno per lui anche settanta tifosi speciali dalla Slovacchia, lo ha annunciato con orgoglio sul suo sito. E si uniranno all’abbraccio dei napoletani.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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