Super Hamsik faro del Napoli

All'estero lo slovacco viene paragonato a Fabregas del Barcellona

Ormai anche in ambito internazionale nessuno accosta più Hamsik a Gerrard del Liverpool o a Lampard del Chelsea, rispettivamente, trentadue e trentaquattro anni, seppur fuoriclasse ancora in attività. Oggi, Marek Hamsik, alla luce dei nuovi compiti che Mazzarri gli ha affidato e la maturazione tecnica raggiunta, viene confrontato piuttosto con Cesc Fabregas del Barcellona. Due centrocampisti con caratteristiche spiccatamente offensive ma anche capaci di giostrare nel vivo del gioco e fungere da uomini guida nelle situazioni più delicate. Entrambi venticinquenni, leader nelle squadre di club, titolari imprescindibili nelle rispettive nazionali, la Slovacchia e la Spagna.

NEL CLUB DEI GRANDI – Hamsik e Fabregas, ecco due prototipi di centrocampisti moderni, abili negli inserimenti offensivi come nell’illuminare la manovra in cabina di regia. E se per riportare lo spagnolo alla casa madre, il Barcellona ha dovuto versare trentaquattro milioni di euro all’Arsenal, quanto vale oggi Marek Hamsik che viaggia alla media di dieci gol a campionato e che al momento sta andando ancora più forte di lui? Due i gol realizzati dallo slovacco in sette gare di campionato, che poi sarebbero tre con quello alla Fiorentina che lui rivendica a voce alta; due anche le reti di Fabregas in sette partite della Liga. Ma il nuovo beniamino dei tifosi del Napoli può vantare già due assist in più (quattro), è lanciatissimo nel guidare i suoi nel testa a testa con la Juve, nonchè rilanciare la Slovacchia in ambito internazionale dopo il cambio di guida tecnica.  Se Fabregas può giovarsi della presenza di fior di campioni al suo fianco, Hamsik deve superarsi per incidere in un contesto sicuramente meno attrezzato sul piano tecnico. E lo sta facendo in maniera egregia, crescendo di anno in anno, meravigliando Mazzarri per la sua rapida maturazione ed entrando nel cuore dei tifosi in maniera prepotente. C’è che si sostiene che la partenza di un calciatore pur importante come Lavezzi abbia liberato lo slovacco da certi vincoli tattici e consentito la sua esplosione. Può darsi.  In questa stagione, infatti, Hamsik gioca più a briglie sciolte, si sposta da una zona all’altra del campo con maggiore naturalezza, ha più licenza di inventare ed andare a concludere. «Un giocatore straordinario – ripete il suo allenatore – Marek ha acquisito una tale personalità da prendere per mano la squadra e guidarla dall’alto della sua immensa classe».

SFIDA ALLA JUVE – E’ stato il primo a lanciare la sfida alla Juve quando nessuno sembrava abbastanza convinto. Hamsik lanciò il guanto di sfida ai bianconeri già dopo la Supercoppa italiana persa a Pechino in quel modo. E dichiarò, senza andare oltre le righe che il Napoli avrebbe fatto di tutto per insidiare la Juve nella corsa allo scudetto.  E dopo la sosta, si prepara al faccia a faccia con un avversario che ha già avuto modo di castigare durante la gestione Mazzarri: avvenne alla quarta gara con il tecnico toscano in panchina, il 31 ottobre del 2009, all’Olimpico. Hamsik realizzò una doppietta sotto gli occhi del suo idolo di sempre, Pavel Nedved, che a fine partita andò a complimentarsi con lui. Stavolta la sfida andrà in onda allo «Juventus Stadium» e vale il primo posto in classifica.

SLOVACCHIA, OBIETTIVO MONDIALE – Intanto ha provveduto con una prestazione super ed un gol di rapina a spianare la strada verso la vittoria sull’Udinese. Ora è volato a Bratislava perchè l’attende un’altra missione: riportare la Slovacchia ai Mondiali in Brasile: il 12 affronterà la Lettonia ed il 16 la Grecia, entrambe in programma a Bratislava. In caso di en plein, la nazionale del neo commissario tecnico Griga, ora a 4 punti, balzerebbe in testa al girone. E da quelle parti contano molto sul capitano che ha realizzato 8 gol in 46 presenze. Poi l’aspettano i tifosi del Napoli per la madre di tutte le partite, quella con la Juve che sa tanto di rivincita dopo Pechino.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.


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