Sulla scia di Cavani, con il Matador nel mirino. Gonzalo Higuain riparte dal gol segnato alla Lazio, decisivo per la qualificazione alle semifinali di Coppa Italia e prenota il primo gol su azione del 2014 anche in serie A. Rigori con Cagliari e Bologna a parte, infatti, l’ultimo sigillo in campionato risale al 15 dicembre scorso, il tiro al volo di sinistro che aprì la strada del successo sull’Inter al San Paolo.
Il Pipita ha superato qualche acciacco fisico che ne aveva peggiorato la condizione fisica (la prestazione negativa con il Chievo è stata una testimonianza), si è allenato bene per preparare la gara di Coppa Italia e in questi giorni si è mosso senza più lamentare problemi alla caviglia. Per un attaccante dalla struttura fisica possente come la sua è essenziale svolgere al meglio le sedute per non perdere esplosività e brillantezza. Ecco perché, nonostante il tour de force che attende il Napoli sino a fine febbraio, Benitez dovrebbe schierarlo titolare anche contro l’Atalanta a Bergamo.
L’ipotesi di un avvicendamento con Pandev è ancora in piedi, ma l’argentino spinge per giocare. In campo, anche nella partita di Coppa contro la Lazio, ha mostrato rabbia e determinazione nella ricerca del gol e vuole continuare a segnare nonostante le tante partite ravvicinate. In questo il Pipita assomiglia a Cavani, a cui piaceva giocare sempre, anche nelle partitelle in allenamento.
Higuain ha idealmente messo nel mirino proprio il Matador, che al primo anno di Napoli (2010-2011), a questo punto della stagione, aveva segnato 21 reti (con 6 assist) in 31 partite (comprese i due match dei preliminari di Europa League) ma con una media di 1 gol ogni 118’ (una ogni 125’ escludendo le due gare con l’Aik Solna). Higuain è vicino alle medie di Cavani, visto che ha segnato 15 gol in 27 partite giocate con 9 assist e con una media di 1 gol ogni 136’. Cavani è più avanti nei gol segnati, Pipita lo sopravanza negli assist, ma a dividerli sono appena 18 minuti. Higuain sta rispettando le sue medie: al Real Madrid, negli ultimi anni ha sempre segnato un gol ogni partita e mezza. Al Pipita non basta, anche perché si è unito a doppio filo con Napoli e il Napoli: ama la città, è felice del rapporto con i tifosi e vuole riscrivere la storia del club.
«Napoli mi rende felice, mi regala affetto, è una città fantastica. Voglio segnare anche con l’Atalanta, poi pensiamo alla semifinale di Coppa con la Roma», ha riferito pochi giorni fa. Anche per questo aspetto sentimentale difficilmente Benitez ne farà a meno domani. Il tecnico spagnolo dirigerà questa mattina la rifinitura prima della partenza per Bergamo nel primo pomeriggio. Pochi i dubbi anche se inizia il tour de force di 8 gare in 25 giorni e sarebbe lecito attendersi un piccolo turn over: giocherà ancora Reina tra i pali, la difesa sarà identica a quella di mercoledì, con Albiol e Fernandez centrali (piccole chances per Britos) e Maggio e Revelleire laterali. Al centrocampo potrebbe trovare stavolta spazio Dzemaili, con Jorginho che si candida a giocare e a vincere il duello con Inler. Alle spalle di Higuain ritornerà titolare Mertens al posto di Insigne, al fianco di Callejon ed Hamsik, anche se Pandev ha qualche possibilità di dare il cambio allo slovacco. Nessuna chance invece per Zapata, che pure scalpita per giocare da titolare (fin qui solo due le gare dal 1’ con Genoa in A e con l’Atalanta in Coppa Italia).
Dunque due, al massimo tre (se uno tra Pandev e Britos verranno inseriti all’ultimo momento) variazioni rispetto alla gara di mercoledì contro la Lazio. Non saranno convocati Henrique e Ghoulam: per loro ieri primo allenamento a Castelvolturno in palestra, con il preparatore Paco de Miguel. Il primo tornerà poi in Brasile per sbrigare alcune pratiche burocratiche, il francese invece potrebbe essere convocato mercoledì per la gara di Roma. Brucia le tappe del rientro in squadra anche Valon Behrami: ieri lo svizzero ha lavorato in gruppo e poi ha svolto alcune terapie. Preme per tornare, potrebbe farlo già a Sassuolo il 16 febbraio. Solo a marzo, invece, si rivedranno Zuniga e Mesto, che ieri hanno proseguito nel loro lavoro personalizzato. Dopo l’infiltrazione “curativa” il laterale colombiano si è allenato ieri in modo più sereno, senza avvertire particolari fastidi al ginocchio. È già una notizia, Benitez lo aspetta con ansia e a braccia aperte.
fonte: il mattino
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