La svolta è a sinistra: un angolo di terra rivoltato sottosopra, l’alternanza di governo che diviene un sistema; ma ora che il gioco si fa duro, i mancini puri si rimettono a giocare. Tocca a loro, subito dentro, pronti a qualsiasi avventura. Avanti tutta, però con giudizio, e soprattutto con la necessaria precauzione, infilandosi nel turnover con leggerezza, utilizzando il bilancino del farmacista, il cronometro più svizzero e gli interpreti più rodati: avanti Dossena, stavolta tocca a lui, fuori da ogni ballottaggio, padrone indiscutibile della fascia di competenza. E’ il momento dei tecnici e Mazzarri, sfogliato l’album della famiglia-Napoli, ha scelto.
LET’S GO – Dossena, l’8 volante, un tornado a sinistra che in campionato le ha fatte quasi tutte (due sole assenze, a Verona contro il Chievo e nella notte di San Siro con l’Inter), che in Champions League ha ceduto spesso il passo (titolare con il Villarreal, poi dentro nel finale arroventato nel primo tempo a Monaco, con il Bayern), che nel giochino delle coppie s’è ritrovato a danzare con Zuniga, l’antagonista fatto in casa e su misura da Mazzarri per avere un doppione per ogni ruolo.
Stavolta tocca a Dossena, che sta di lusso, corre che è un piacere, che è un belvedere, crossa con leggerezza, aggredisce lo spazio, sa abbassarsi e fare – eventualmente – il quarto in difesa, sa stare sulle sue ed alzare il baricentro: è un momento sì, va sfruttato. Allora dentro Dossena.
CARA LAZIO – Cinquanta volte Dossena in campionato ed un solo gol, ma guarda un po’, alla Lazio, nel 4-3 dell’anno scorso che certo lascia ancora un suo fluido magico e proprietà energetiche di assoluto rilievo. E’ il mese delle verità, con un pezzettino di scudetto che comunque entra in gioco e la qualificazione agli ottavi di Champions che si decide a breve, la Lazio, un riposino e poi di nuovo all’attacco: e toccherà a Dossena pure con il Manchester City, essendoci Zuniga squalificato e avendo il fluidificante partenopeo assoluta dimestichezza con il calcio inglese, da lui frequentato prima di scoprire il San Paolo nella nobiltà di Anfield, tra un graffietto sulla pelle del Real Madrid ed un altro a sir Alex Ferguson ed al Manchester United in casa loro, all’Old Trafford.
IL TRENO VA – Stavolta, i dubbi della vigilia sono già evaporati: Zuniga è rientrato solo ieri dalla Colombia, ma a sinistra, negli allenamenti di due settimane finalmente svuotate da partite, già sfrecciava Dossena, rilassato e ritemprato, consapevole di essere in prossimità di una serie di bivi da affrontare a tutta, per non deragliare. Il treno va. Mazzarri lo lascerà andare. E due saranno le fermate, identica la stazione: il San Paolo. Binario vivo, vivissimo, oggi con la Lazio e martedì con il City. Roba d’altri tempi. Doppia chance per la squadra e per lui, Andrea il mancino. Treno in corsa. Senza fermarsi.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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