Arrivano nella Basilica di San Francesca di Paola subito dopo l’esecuzione da parte dell’orchestra per Napoli diretta dal maestro Gennaro Cappabianca de “I pirati dei Caraibi”. Un motivo che Edinson Cavani e Morgan De Sanctis conoscono bene visto che spesso serve per incitarli al San Paolo. Su piazza del Plebiscito si abbatte un temporale che costringe gli organizzatori del concerto conclusivo del Giubileo per Napoli a trasferirsi nella grande basilica che si apre su palazzo reale.
Fuori piove ma dentro il bagno di folla è tutto per i due alfieri della squadra azzurra. È il Giubileo della speranza e Morgan De Sanctis ricorda:
«Sette anni fa questa società, questa squadra giocava sui campi di periferia. È arrivata dalla serie C agli ottavi di Champions – e parte un’ovazione con applausi scroscianti – questo significa che c’è sempre la speranza di rialzarsi dopo le difficoltà. Sono a Napoli da più di due anni e comincio a capire come vivono, ragionano i napoletani. Hanno cultura, passione, fede, possibilità. Con il buon esempio si può riportare in alto il nome di Napoli nel mondo».
Il cardinale Sepe li accoglie come figli:
«Li ringraziamo perché sono campioni nello sport, nel calcio e nella vita. Noi ci rispecchiamo in loro, nella loro forza di volontà, nel loro essere coerenti come cittadini e cristiani».
Edinson Cavani centra in pieno il senso della serata: vivere con fede il proprio tempo.
«Ognuno di noi – dice – può decidere da solo cosa fare. Per quanto mi riguarda la fede è sempre stata una guida nella mia vita. Auguro che sia lo stesso per tutti voi».
Ora si pensa ai prossimi impegni di campionato e Champions League: agli ottavi di finale il Napoli giocherà contro il Chelsea.
«Sei punti contro Roma e Genoa – dice De Sanctis – ci serviranno per rimettere a posto la classifica. Al Chelsea penseremo soltanto dopo. Certo non ci è andata benissimo ma ora le nostre energie devono essere focalizzate solo al campionato».
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
