Avevano rubato le telecamere e cercato di sabotare il sistema di videosorveglianza che teneva sotto controllo i tifosi al San Paolo: la Digos ha arrestato un uomo e ne sta cercando un altro.
I due sono accusati di aver assaltato il laboratorio di Cercola del Centro assistenza per il sud Italia, dopo aver neutralizzato i sistemi di allarme e abbattute le difese in ferro e muratura, rubando apparecchiature fotografiche per 350mila euro.
In realtà oltre al furto, si cercava di minare tutto il sistema di videosorveglianza Kimera installato al San Paolo per controllare e prevenire le attività illegali degli ultrà.
Così più volte durante gli ultimi anni si sono sabotate le telecamere mentre si cercava di indurre il proprietario del laboratorio di Cercola a non installare il nuovo sistema di videosorveglianza digitale utilizzando invece quanto già esiste allo stadio.
Secondo quanto ricostruito dalla Digos, tutto il materiale rubato nel laboratorio di Cercola è stato venduto o al mercato clandestino o su quello on line.
Le attrezzature rubate all’ingegner Nasti che sarebbero dovute essere impiegate per la videosorveglianza dello stadio San Paolo, avevano un valore di 375.000 euro ma erano state messe in vendita sul sito di aste Ebay a un prezzo irrisorio.
È stata la stessa vittima del furto ad avvisare della circostanza gli agenti della Digos, i quali hanno preso contatti con il venditore e hanno in questo modo identificato uno dei due ricettatori, che attualmente è irreperibile. Proprio lui, tuttavia, interrogato dalla polizia, ha fatto il nome di Vincenzo Fasano, arrestato oggi: nell’abitazione di quest’ultimo sono state trovate una macchina fotografica Canon e un teleobiettivo provento del furto.
Fonte: Il Mattino.it
La Redazione
M.V.
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