Pianeta stadi: è arrivato il momento che i club di calcio, gli steward e alcune questure si sveglino. C’è stata troppa sottovalutazione, e così le frange violente si sono di nuovo fatte vive. Erano lì, d’altronde, che aspettavano solo il momento giusto. C’è troppa illegalità negli stadi, in alcune curve: va riportato un minimo di ordine. Altrimenti la gente perbene scappa (per la verità molti sono già scappati). Ma chi non conosce come stanno le cose, scrive che l’Osservatorio del Viminale si è svegliato solo adesso, dopo gli ultimi, vergognosi, striscioni. Falso: dal Ministero degli Interni, nelle ultime tre settimane, erano partite già delle lettere indirizzate ad alcune questure, invitando non solo ad una maggiore attenzione in occasione delle partite, ma anche ad una maggiore attività investigativa. E’ vero: alcune questure (Verona, Torino, Milano, Bergamo, Roma, eccetera)- forse perché oberate di lavoro fra criminalità, ordine pubblico e scorte- avevano trascurato ultimamente il pianeta calcio. Un errore. Per il raid a Campo dè Fiori siamo fermi solo a due arresti (di ultrà romanisti): possibile che fra una quarantina di persone non se ne riesca ad identificarne altri? Bergamo tace (striscioni contro la polizia e i giornalisti), a Verona faticano a scoprire chi ha offeso Morosini.
Gli striscioni, come quello esposto da alcuni tifosi juventini nel derby, sono estremamente pericolosi: non vanno sottovalutati. Chi lo messo in curva non è stato ancora identificato,
e chissà se lo sarà mai. E’ stata offesa la memoria del Grande Torino, una squadra che ha fatto la storia del nostro calcio e che era rispettata (e ammirata) anche dai vecchi tifosi juventini. Ma c’è qualche giovanotto che ora cerca visibilità: non ci sono più gli scontri, si passa così agli striscioni. Come entrano negli stadi, ci sono responsabilità? Il Viminale potrebbe anche decidere di proibirli, gli striscioni: si va allo stadio solo con sciarpe, o maglie o bandiere della squadra del cuore (come d’altronde capita in tanti Paesi). Stop. Peccato che per qualche idiota si rischia di arrivare dal prossimo anno ad una soluzione così drastica. In passato gli striscioni erano goliardia, sfottò. Alcuni davvero divertenti. Ora siamo alla barbarie. Contro tutti. Contro il passato, la memoria. Ci sono norme disattese. L’Osservatorio, quest’anno, si era inventato anche l’albo degli striscioni. Sono sempre stato contrario. “Ma era-spiega Roberto Massucci- solo una misura di buon senso, che non è stata capita. Voleva solo sveltire le pratiche burocratiche, tutto qui”. I tifosi, salvo eccezioni, l’hanno boicottato, e in trasferta ormai non ci va quasi più nessuno. Nel silenzio dei club: forse sono contenti così. Meno grane. Tanto loro i soldi veri li prendono dalla tv. Problema steward: quest’anno sono anche diminuiti, i club ne mandano in campo il minimo indispensabile per risparmiare. Nessuno pretende che per pochi euro, gli steward facciano gli eroi, anche se quest’anno sono aumentati i loro poteri (possono anche perquisire). C’è il sospetto però che da qualche parte, a Torino ad esempio, qualche steward, non certo tutti, faccia entrare i tifosi (daspati inclusi) gratis o in cambio di pochi euro. E gli striscioni? Dove vengono nascosti? A Pescara la polizia ha fatto un controllo a tappeto dello stadio e ha scoperto petardi, fumogeni e materiale pirotecnico nascosto sotto i sedili. Molti impianti inoltre hanno magazzini dove magari gli striscioni vengono portati alla vigilia delle partite. Sarà necessaria un’attenta bonifica. Ma da parte della polizia, non tanto degli steward. Perché il sogno degli stadi senza polizia, sogno non solo di Antonio Manganelli ma di tutte le persone per bene, ora è solo un sogno, e ultimamente è stato fatto un passo indietro. Un altro problema, grave, è stato sottovalutato. Lo ha detto con chiarezza Massucci, che fa parte dell’Osservatorio sin dalla sua nascita: “Ci sono rapporti proibiti fra club e ultrà”. Troppe collusioni, biglietti omaggio e non solo: la Figc li proibisce ma solo il Viminale potrebbe indagare a fondo. Le parole di Massucci sono state pesanti, “c’è un’area grigia sulla quale dobbiamo lavorare” ma il mondo del calcio ha risposto con un silenzio totale. Come se la cosa non li riguardasse: invece li riguarda, eccome. La Lega di A è inesistente: la collaborazione con l’Osservatorio è solo formale. Ma è arrivato il momento di svegliarsi. Basta illegalità negli stadi: sono di tutti, non di una minoranza di violenti, prevaricatori e idioti che non conoscono nemmeno la storia del nostro calcio.
E l’Italia vola in Europa: mai così bene da quattro anni
Fuori solo l’Udinese: cinque squadre (Juve, Milan, Napoli, Inter e Lazio) su sei vanno avanti nelle Coppe europee. L’83%, la migliore prestazione delle ultime quattro stagioni. Nonostante la crisi, le squadre italiane rialzano la testa in Europa, proprio nella stagione che siamo pasati da quattro a tre squadre in Champions League. Nel ranking Uefa di questa stagione, l’Italia è al quarto posto (10,7540): prima la Spagna, seconda la Germania e terza, in ribasso, l’Inghilterra. Per ora stacchiamo la Francia che è quinta. Nella classifica del Ranking Uefa 2014 siamo sempre quarti (60,481): lontanissime Spagna (84,168), Inghilterra (77,677) e Germania (75,043). La Germania ci ha soffiato un posto in Champions e ha ancora sette squadre su sette in corsa. Irraggiungibile. Ma dobbiamo concentrarci soprattutto sull’Europa League, ex Coppa Uefa, snobbata dai nostri club negli ultimi anni. Tra l’altro in futuro chi la vince (e anche forse la finalista) dovrebbe andare in Champions. Forza, quindi, Inter, Napoli e Lazio…
Fonte: La Repubblica
La Redazione
M.V.
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