Non sembra arrestarsi, come riporta la Gazzetta dello Sport, la bufera contro Elseid Hysaj, finito nel mirino di molti tifosi della Lazio per aver cantato a cena con i compagni, in quello che era una specie di rito di iniziazione, “Bella Ciao”.
Dopo essere stato bersagliato di insulti sui social, il nome del difensore albanese è apparso nella serata di lunedì anche in uno striscione firmato dagli Ultras Lazio e posizionato sul ponte di Corso Francia, come sempre viene fatto dal gruppo del tifo organizzato biancoceleste da quando gli stadi sono stati chiusi. Il testo recita: “Hysaj verme, la Lazio è fascista”. Del resto anche Franco Costantino, detto “Franchino”, uno degli esponenti di spicco degli ultrà laziali, intervistato dall’Adnkronos aveva detto: “Storicamente la nostra è una tifoseria di estrema destra, e questo lo dichiaro anche con orgoglio. Quel ‘Bella Ciao’ cantato con la maglia della Lazio è una cosa fuori dal mondo, Hysaj ha sbagliato, non ci sono scusanti”.
Sul caso è intervenuta anche la Lazio con una nota: “È compito della Società tutelare un proprio tesserato e sottrarlo a strumentalizzazioni personali e politiche che certamente in questo caso nulla hanno a che vedere con il contesto informale ed amichevole in cui si è svolto l’episodio. Il ritiro della squadra deve proseguire nel massimo impegno sportivo e nel clima di serenità che si è respirato fino ad oggi”.
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