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Strip degli azzurri in campo. Maradona: «Torno per abbracciarvi»

Cannavaro scrive «0-3» sulla lavagna delle sostituzioni. Lite con i dirigenti del Bologna

Gli auguri più belli arrivano a fine partita da Maradona, attraverso il suo legale amico, l’avvocato Angelo Pisani. «Napoli è tra i campioni, presto ritornerò a riabbracciare i tifosi napoletani e forza azzurri». Diego qui festeggiò nel 1990, la vittoria storica (4-2) che diede la spinta decisiva agli azzurri per lo scudetto. Stavolta si festeggia la Champions. Esplode la festa sotto la curva «San Luca», quella che ospita i tifosi napoletani, sono almeno in ottomila i cuori azzurri. Cantano e ballano i giocatori azzurri sotto la curva. Si abbracciano ed esultano con i tifosi che intonano «’O Surdato ’Nnamurato». Spunta una parrucca azzurra, la indossa prima Inler, poi Insigne, mentre tutti gli altri compagni si stringono in cerchio. C’è anche Mazzarri che si scioglie un po’ di più rispetto al solito. Bacia Rolando, autore di un’ottima prestazione, e poi via via gli altri azzurri. Qualcuno lo bagna con l’acqua, scena di festa e di felicità.
Felicità doppia, tripla per Cannavaro, il capitano, napoletano, che l’anno scorso qui fu beffato con tutti gli azzurri dal Bologna. Stavolta può liberare tutta la sua gioia, scrive sulla lavagnetta luminosa, quella per le sostituzioni, 3-0: il risultato della partita e la esibisce ai tifosi azzurri. Festa Napoli al Dall’Ara. Festa interminabile, il primo ad abbracciare Mazzarri in panchina subito dopo il fischio finale è il dottore Alfonso De Nicola, lo staff medico è stato uno dei segreti del successo. Il primo abbraccio in campo è tra Cavani e El Kaddouri. L’uruguaiano è il più festeggiato ovviamente, ha regalato la maglietta ai tifosi ed è rimasto ad esultare braccia al cielo a lungo, prima i tifosi della curva e poi quelli dei distinti. Un altro abbraccio alla gente di Napoli dopo quello di domenica scorsa contro l’Inter, tante emozioni per il Matador in attesa di conoscere il suo futuro.
In campo è uno show. Si abbracciano, saltano e ballano i due colombiani Armero e Zuniga, presi di mira con ululati razzisti dai tifosi bolognesi mentre escono dal campo. Poi tutti gli azzurri si ritrovano nel cerchio di centrocampo, formano un unico capannello e continua la festa al Dall’Ara. Dolce la notta bolognese, in campo e sugli spalti. Gli azzurri se la godono a lungo, non vorrebbero lasciare più il campo. Attimi anche di tensione tra dirigenti azzurri e quelli del Bologna, c’è ancora ruggine per quanto successo l’anno scorso e qualche rancore di troppo: il Bologna buttò fuori il Napoli dalla corsa Champions. Una sfumatura nella festa in campo, gli azzurri infatti pensano a godersi il traguardo raggiunto. Il secondo posto non è lo scudetto ma è comunque un grandissimo traguardo. Festeggiato a lungo dagli azzurri.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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