«Era destino», queste le prime parole pronunciate da Ivan Strinic nel mettere piede nel centro tecnico di Castelvolturno per le visite mediche. E dopo averle superate, parlando con Benitez, ha giurato a se stesso: «Il Napoli mi aiuterà a rientrare in Nazionale. Ho bisogno solo di qualche giorno di tempo per recuperare la condizione e poi sarò pronto per giocare». L’ha dovuto frenare, Don Rafa. «Calma, seguirai un programma di lavoro già approntato per te e poi vedremo». Strinic smania dalla voglia di cimentarsi nel campionato italiano e fiondarsi su quella fascia sinistra che per ora era appartenuta ad un altro nazionale, l’algerino Ghoulam. Deve solo assorbire del tutto una botta al fianco che gli ha impedito di giocare nelle ultime partite del campionato ucraino e poi controllare bene quel flessore della coscia che gli ha procurato non pochi problemi prima del Mondiale ed anche nell’ultimo mese al Dnipro. Non sarà disponibile per Cesena e neanche per la gara con la Juventus. Probabilmente dovrà cimentarsi Britos da quel lato quando partirà Ghoulam ed in attesa del pieno ristabilimento dell’ex gioiellino dell’Hajduk.
IL MESSAGGIO. «Era destino», perché Ivan Strinic ha già affrontato il Napoli due volte: una in amichevole, nel lontano 2008, a Spalato; e l’altra di Europa League, nel 2012, a Dnipro (al ritorno, era in tribuna, quando Cavani realizzò il poker). Destino, anche perché alcuni mesi è stato allenato da Reja. E ieri in sede nel vederlo in uno dei quadri appesI alle pareti, il croato ha esclamato, divertito:«Ah, il mister!». Strinic è animato da grande voglia di riscatto. Nel Dnipro ha giocato a singhiozzo a causa di un infortunio muscolare, forse malcurato, che lo ha perseguitato ad intervalli. Ma ieri, scortato dal suo manager e da un familiare, ha superato a pieni voti le visite mediche e conosciuto alcuni dei suoi nuovi compagni di squadra. Firmerà un contratto fino al 2019 da oltre un milione e mezzo di euro l’anno. Non è stato possibile dare il suo annuncio ufficiale in quanto il suo legame con il Dnipro, dove s’era trasferito a gennaio del 2011, scadrà il 31 dicembre per cui il tweet del presidente potrebbe arrivare nel giorno di Capodanno, quando il Napoli di pomeriggio si ritroverà a Castelvolturno a ranghi completi per riprendere gli allenamenti.
Strinic comprende un po’ la lingua ma è rimasto sorpreso dal freddo: «In compenso c’è il sole e conosco un po’ la città che visitai quando venni con il Dnipro», ha detto. Alto un metro ed ottantasei centimetri, il croato se la cava anche nel gioco aereo ma gli piace soprattutto scorazzare sull’out sinistro: Reja lo impiegava nei cinque di centrocampo. Ma possiede un piede raffinato per cui i cross gli riescono a meraviglia ed ha avuto già modo di ammirare la destrezza di Higuain in area di rigore vedendo in tv i gol del Pipita a Doha.
GABBIADINI. Tra qualche giorno toccherà anche a Manolo Gabbiadini sottoporsi alle visite mediche. L’attaccante bergamasco ieri è passato per i campi di allenamento della Samp a salutare i vecchi compagni e svuotare il proprio armadietto quando un tifoso nostalgico gli ha sussurrato: «Ora tocca tifare un po’ anche per il Napoli». E lui, con un filo di imbarazzo, ha allargato le braccia come a dire: «Questo è il calcio moderno». Benitez aspetta anche lui a braccia aperte per preparare un gennaio da brividi tra campionato e Coppa Italia e per sfruttare la scia di entusiasmo esplosa a Doha dopo la conquista della Supercoppa Italiana.
Fonte: Corriere dello Sport
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