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Strinic sarà pronto con la Juve, a Cesena toccherà a Britos

Ancora qualche dubbio di formazione. Benitez valuta i dettagli

«Chi riflette il primo dell’anno…». Rafa Benitez lo farà tutto l’anno. Perché i dubbi, come i rischi, sono del mestiere. E c’è sempre da valutare, monitorare, confrontarsi fino all’ultimo con lo staff, guardando tutti negli occhi ancor più che in campo. E’ così che va. Sempre. Ma soprattutto quando ci sono state le vacanze di mezzo. Che tolgono stress. Però fanno anche calare la tensione. E la condizione atletica di chi non ha osservato scrupolosamente diete e tabelle lavoro. Benitez il cervellone umano che sembra elettronico. Tutto è immagazzinato: dati, statistiche e flussi del momento. Perché pure le certezze possono venire meno dopo giorni di gioia, relax e baldoria, con le feste che sembrano non finire mai. Doha il punto di (ri)partenza. In ogni senso. Una terapia dell’umore, una dose di entusiasmo, ma pure di certezze tecniche irrobustite e ribadite. La formazione di quella notte in Qatar, l’unidici che la storia ha mandato giù a memoria. Rafael, Maggio, Albiol e gli altri… Una cantilena. Chi vince, resta scritto. E impresso. Ed è sempre da lì che tutti i discorsi cominciano per immaginare le scelte di Benitez, per avventurarsi in una previsione supportata (per ora) da sensazioni più che fatti. Gruppi di lavoro misti e scaglionati a Castelvolturno. Test, prelievi e partitelle senza casacche. Insomma, poco per capirci. Ma tanto per ipotizzare. Due probabilmente i ballottaggi sostanziali. E sarebbero stati di più se Strinic fosse arrivato qualche giorno prima. La botta al costato è stata smaltita. Ma è la forma che deve crescere. Come i carichi di lavoro, già previsti per i prossimi giorni. Forse sarà convocato. E allora Britos a sinistra. Per forza. Per merito. E pure per mancanza di alternative. Zuniga corricchia da un giorno e giocherella sereno col pallone. Felice come un bambino al parco. Perché sa che sta tornando. Lui sì. Tra un po’. Senza fretta. Ghoulam è invece in Africa. Con l’Algeria, convocato dal giorno 2 per la Coppa. Britos insomma. Lui il quarto di sinistra di una difesa che sembra fatta. Pure se Koulibaly è diffidato (e dopo il Cesena c’è la Juve) e Albiol e quello che s’è allenato di meno: è diventato di nuovo papà; ha dormito e si è allenato poco. Però ha l’adrenalina che impazza. Difesa ok. Pare. Centrocampo, quasi. David Lopez c’è. Poi sperano tutti. Gargano titolare a Doha: e qualcosa pur significherà. Ma Jorginho spinge. E Inler è da un po’ che aspetta il suo momento. Nessuno si senta mai sicuro del posto. O forse sì. Callejon titolare, Higuain titolarissimo. E Hamsik, capit…anno 2015. L’ha prenotato, vuole sia suo, quello del riscatto e della gloria. E così sia. Il resto è tutto un dubbio, e l’ha insinuato De Guzman: la sorpresa che non sorprende più. Fin qui aveva fatto i gol, a Doha pure gli assist. Partendo da sinistra, sulla fascia che non è sua, là dove c’è però anche Mertens. Uno o l’altro. Deciderà Benitez. Chi ha fatto il bravo di allenamento troverà una maglia nella calza. Se no il carbone di una panchina. Carbone ardente… Che brucia. Chi dovrà entrare a partita in corso sarà già caldo…
Fonte: Corriere dello Sport

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