“Il compito attuale dell’arte è di introdurre caos nell’ordine”.
(Theodor Adorno)
Ieri è stata la Giornata Mondiale dell’Arte. E per arte non s’intende, per forza, un quadro o una scultura. Per niente. La si può trovare anche in un semplice oggetto, in una persona o in un gesto. Il compito dell’arte è di creare caos nell’ordine, diceva il filosofo Adorno. Introdurre, dunque, delle sensazioni e delle emozioni completamente nuove rispetto alla solita routine. Una visione straordinaria volta a rendere bello quello che ci circonda, oltre noi stessi. Non c’è una spiegazione specifica su cosa sia l’arte. Il bello (e il brutto, dipende dai punti di vista) è che qualsiasi cosa può essere recepito come arte. Bisogna capire le emozioni che suscita. E nel 1986, in Messico, è ben percettibile ciò che più ha provocato sensazioni piacevoli al mondo intero: il Gol del secolo.
Lo ha segnato Diego Armando Maradona, e non è stata una rete qualunque. Di gol belli ne sono stati segnati tanti, ma questo ha avuto un sapore diverso. Oltre alla realizzazione -che di per sé è già una forma d’arte, nel mondo calcistico- della rete, va analizzato anche il contesto e le sensazioni che ha provocato quel gol alla gente che lo ha visto, rappresentate in quel momento da Victor Hugo Morales, il telecronista di Argentina-Inghilterra, valevole per i quarti di finale del Mondiale del 1986. E’ riduttivo definire Morales un semplice giornalista: è uno che racconta -e sa raccontare- il calcio. La partita contro l’Inghilterra per gli argentini era questione di vita o di morte. E’ stato l’incontro con il nemico contro il quale hanno combattuto la guerra delle Isole Malvinas, vinta dagli inglesi. La partita l’ha decisa Maradona, manco a dirlo.
Senza soffermarsi troppo sul primo gol, segnato di mano, è importante focalizzarsi sul secondo. Héctor Henrique, un onesto centrocampista della Selección, intorno al 9′ del secondo tempo ha deciso di passare la palla a Maradona. E’ stato il momento in cui l’artista ha iniziato la sua opera, conclusa circa dieci secondi dopo. Nell’arco di quei dieci secondi, i cuori di milioni di appassionati di calcio si sono fermati, compreso quello di Victor Hugo Morales. Lui, che è uruguaiano, ha raccontato con maestria quello che è successo in quei dieci, lunghissimi e strepitosi secondi.
Maradona ha superato cinque giocatori inglesi di movimento: Hoddle, Reid, Sansom, Butcher e Fenwick, oltre al portiere Shilton, prima di depositare la palla in rete. Pensare che persino loro non abbiano avuto il coraggio di fermare il 10 dell’Albiceleste con un fallo, mentre si avviava a introdurre il caos nell’ordine, è una sensazione piacevole. Successivamente Gary Lineker ha segnato il gol del definitivo 2-1. Quella vittoria per l’Argentina significò il giusto slancio verso la vittoria finale, che si è consumata contro la Germania sette giorni dopo.
Nico Bastone
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