Alla ricerca di una giovinezza che non c’è più. Alla ricerca di una seconda chance, un modo per ritornare indietro e rivivere tutto come se fosse la prima volta. Il primo gol, la prima espulsione, il primo boato del pubblico quando lo speaker annuncia quel nome -che spesso e volentieri è un cognome, tranne nel caso dei brasiliani che si chiamano come vogliono-, il primo assist. Le prime risse in campo, le prime proteste verso l’arbitro, perché magari ha ammonito tutti quelli che gli capitavano a tiro durante una discussione poco pacifica. Insomma, oggi si parla di prime volte. E sembra strano, perché successivamente si parlerà di paio di calciatori -in particolare uno- che tutte queste cose le ha già vissute parecchi anni fa e più che considerarlo vecchio, è il caso di considerarlo “d’esperienza“. E del resto, l’esperienza cos’è? La somma di tutte le volte in cui resti fregato.
Ma un calciatore, appunto, d’esperienza, arrivato a una certa età chiaramente può preferire il ritiro piuttosto che continuare a giocare in giro per l’Europa, cercando una nuova squadra ogni sei mesi. Tuttavia, nelle ultime ore è arrivata l’ufficialità di una notizia tanto interessante quanto simpatica. Emmanuel Adebayor è un nuovo calciatore dell’Olimpia Asunción. Sì, quell’Adebayor. E sì, gioca ancora. L’attaccante togolese compirà tra poco più di una settimana trentasei anni, e dopo una carriera passata per la maggior parte in Inghilterra, ha deciso di provare l’esperienza nel calcio sudamericano. Un trasferimento improbabile, un po’ come Keisuke Honda che si è accasato al Botafogo. C’è qualche analogia in queste due trattative poi andate a buon fine: due calciatori, che in Europa hanno dato tutto quello che potevano dare, hanno deciso di andare a giocare in Sudamerica per ricominciare. Per confrontarsi con una realtà completamente differente da quella con cui si sono confrontati fino a questo momento. E’ la voglia di rimettersi in gioco e di riprovare quelle emozioni che in campi come il Kadir Has di Kayseri -in Turchia- o il Melbourne Rectangular Stadium di Melbourne, semplicemente non si possono trovare. Il pubblico sudamericano ha una costante fame di fútbol, e mendica ogni fine settimana qualche grande giocata, che da questa settimana Adebayor potrà concedergli. L’ex attaccante di Manchester City e Real Madrid ritroverà una sua vecchia conoscenza, Roque Santa Cruz, con cui ha condiviso per un anno e mezzo l’attacco dei cityzens. Era un City profondamente diverso da quello di oggi, una delle prime squadre costruite dagli sceicchi, con Roberto Mancini sulla panchina. Bella idea del presidente del Rey de Copas, Marco Trovato, che con quest’acquisto ha alzato il livello della squadra entusiasmando i tifosi.
Un attaccante, Adebayor, che in carriera ha segnato più di duecento gol e ha vestito le maglie di club come Arsenal, Manchester City, Real Madrid, Tottenham, ma che non è mai riuscito a portare a casa un trofeo, se non fosse per quella Copa del Rey vinta con i Galacticôs nella stagione 2010/11, quando José Mourinho tolse il trofeo a Pep Guardiola grazie a un colpo di testa di Cristiano Ronaldo in finale. La speranza dei tifosi dell’Olimpia, e dello stesso togolese, è che insieme possano riempire entrambi i palmarès. Volendo fare un discorso un po’ meno materialista, indubbiamente se Adebayor dovesse giocarsi bene le sue carte, avrà ottime possibilità di diventare un elemento imprescindibile per il club paraguaiano, basti pensare a Santa Cruz, che in Paraguay ha segnato la bellezza di trentanove reti negli ultimi due campionati.
Nico Bastone
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