Lo scouting spesso non è un esercizio lineare, una ricerca dei talenti studiata nei minimi dettagli. La ricerca ha la dimensione del viaggio che può regalare anche delle insidie, delle novità, delle sorprese. Tanti ragazzi sono stati scoperti con osservatori mandati magari a vedere altri giocatori oppure in situazioni diverse dalla classica tribuna in cui monitorare la promessa di turno e prendere appunti. E’ la storia di Pio Schiavi, difensore classe ’98 della Juve Stabia inseguito da molti grandi club: in primis il Napoli ma anche Roma e Juventus l’hanno messo da tempo nel mirino. Cugino d’arte di Raffaele Schiavi, difensore del Pescara originario di Cava de’ Tirreni, Pio inizia a giocare nello Sporting Vietri prima di disputare il campionato mini giovanissimi regionali con la A.S.D. New Maryrosy.
Il suo talento è stato notato “quasi per caso” dalla Juve Stabia. Domenico Panico, che ha allenato due stagioni fa i Giovanissimi nazionali gialloblù, era a Salerno a visionare un torneo ma si è poi fermato a vedere la partita A.S.D. New Maryrosy-Primavera Salerno. Nel Maryrosy c’è un centrocampista centrale classe ‘98 che lo impressiona per eleganza, visione di gioco e tecnica. A fine partita s’annota il nome: Pio Schiavi e telefona ad Alberico Turi, responsabile del settore giovanile della Juve Stabia. Turi raccoglie la segnalazione e si muove per portare Schiavi a Castellammare. La scuola calcio è disponibile a concedere l’opportunità a Pio di volare tra i professionisti e l’accordo si trova molto presto.
Pio inizia il suo percorso nella Juve Stabia partendo dai Giovanissimi Nazionali, con la guida tecnica di Domenico Panico, che ha voluto portarlo a Castellammare. Panico cambia ruolo a Pio, lo arretra sulla linea dei difensori, con la convinzione che le sue qualità tecniche possano aiutarlo nella fase d’inizio dell’azione. Schiavi inizia un percorso di crescita impressionante, affina la sua eleganza e coltiva una grande applicazione in campo e soprattutto grandi capacità nell’anticipo, lo strumento con cui riduce il gap della fisicità. Migliora così tanto da questo punto di vista da ricordare Fabio Cannavaro in alcune giocate mentre nella fase d’impostazione ricorda Andrea Ranocchia.
La Juve Stabia fa benissimo, si mette in mostra alla Nike Cup e arriva ai play-off, dove è eliminata ai sedicesimi dall’Atalanta. Il talento di Schiavi diventa noto a tutti gli addetti ai lavori, si fanno avanti club come Roma e Juventus che cercano di prelevarlo dalla Juve Stabia. L’operazione non si chiude, prevalgono i dubbi sulla struttura fisica non abbastanza aitante per un difensore centrale. E’ uno degli aspetti su cui migliorare, come nell’utilizzo del piede debole, il sinistro visto che si tratta di un destro naturale o nella cattiveria da usare sotto porta soprattutto nei calci piazzati a favore della sua squadra.
Negli ultimi mesi il Napoli sembra la realtà più interessata a Pio Schiavi, che ha confermato le sue qualità anche giocando sotto età negli Allievi Nazionali serie A e B. Pio è stato il baluardo in difesa di una squadra che ha chiuso il girone C al sesto posto, a poche lunghezze di distanza dal Pescara che si è qualificato per i play-off e davanti al Napoli.
Pio è riuscito a farsi rispettare anche in una categoria più difficile, è migliorato molto nella conoscenza dei movimenti difensivi riuscendo a comandare la difesa anche negli Allievi Nazionali. E’ cresciuto anche sotto il profilo della personalità, manca ancora il completo sviluppo fisico. Pio spera di seguire le orme di suo cugino Raffaele che alla sua età poteva vantare addirittura meno centimetri e muscoli.
Raffaele gioca in serie B al Pescara, Pio spera d’inseguirlo e chissà magari anche superarlo. Per continuare la tradizione e tenere la famiglia Schiavi nella posizione più congeniale, al centro delle difese.
Fonte: Ciro Troise per paologhisoni.com
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