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Storie dal Sud – Piersilvio Acampora, il giovane difensore che ha vinto contro la sfortuna

Due volte lo stesso infortunio, circa due anni di stop, Acampora è rientrato il 23 Aprile scorso ad Avellino

Fermare gli altri, difendere la tua porta, evitare i gol altrui. E’ dura la vita del difensore che nel calcio ha il compito di coprire, di sacrificarsi per tenere in equilibrio la squadra. Solo con la protezione della difesa si può andare all’attacco e magari fare gol. C’è un giovane difensore degli Allievi Nazionali che negli ultimi anni ha dovuto affrontare più gli infortuni che gli attaccanti. Nel calcio come in ogni settore della vita qualità come spirito di sacrificio, forza d’animo sono fondamentali, contano quanto il talento e le capacità tecniche. Ne sa qualcosa Piersilvio Acampora, difensore classe ’98 del Napoli che per problemi fisici si è fermato per circa due anni. Riuscire a riprendersi dagli infortuni è complicato per i professionisti, figuriamoci per un ragazzo di circa sedici anni.

Ma chi è Piersilvio Acampora? Un difensore elegante, interessante, capace di abbinare un’ottima fisicità (è alto 185 cm per esempio) e buona tecnica. Il giocatore classe ’98 è un centrale che non ama buttare la palla in avanti ma predilige la costruzione della manovra, l’appoggio al compagno più vicino o l’apertura sugli esterni. Furono queste caratteristiche a convincere il Napoli nel 2010 a puntare su di lui prelevandolo dalla Mariano Keller, quando aveva dodici anni. La sua avventura in maglia azzurra inizia con i Giovanissimi Regionali Fascia B di Gennaro Sorano, a maggio 2011 l’incidente che avrebbe potuto spegnere i suoi sogni. In una partita contro l’Internapoli, Piersilvio rimedia la rottura del legamento crociato anteriore sinistro. Un brutto infortunio, una mazzata per un ragazzino che vede davanti ai propri occhi un tunnel da cui non sa quando uscirà. Si occupa delle sue condizioni il Prof. Giuliano Cerulli di Perugia, un medico molto conosciuto ed apprezzato nella comunità scientifica.

La sfortuna s’accanisce su Acampora, questo piccolo leone azzurro che si trova ad affrontare un doppio problema. Non basta l’infortunio, durante la convalescenza Piersilvio è colpito dal morbo della crescita, dalla sindrome di Osgood-Schlatter, che colpisce il ginocchio proprio tra i 10 e i 14 anni. Acampora non molla e continua a lottare con un solo obiettivo: rientrare in campo quanto prima possibile. Il momento giusto arriva alla fine del 2012, quando ritorna ad allenarsi aspettando il ritorno in campo. 10 Febbraio 2013, all’”Alfaterno” di Nocera Superiore si gioca Nocerina-Napoli, gara valida per il campionato Giovanissimi Nazionali. Al 22’ della ripresa Acampora entra al posto di D’Ignazio, si vede nei suoi occhi l’emozione per il contatto con il terreno di gioco. La sfortuna, però, non ha completato il suo corso: pochi minuti e Piersilvio rimedia lo stesso infortunio al ginocchio, stavolta, però, c’è anche l’interessamento del menisco. Sembra un calvario infinito, con una lunga attesa, una convalescenza tormentata e poi di nuovo lo stop, il dolore, la lontananza dal calcio, la passione a cui non sa rinunciare Piersllvio.

Il pallone gli mancherà, però, per più di un anno. Il rientro arriva il 9 Marzo, Acampora va in panchina contro il Trapani. Piersilvio ha bisogno di ritrovare la forma, bisogna aspettare ancora un po’ prima di vederlo in campo. Il 23 Aprile, nella trasferta di Avellino, al 66’ il grande momento, la sostituzione con Frulio ha il sapore di un calvario finito, la sensazione di aver riconquistato la propria passione, l’entusiasmo di riprendersi il suo posto al centro della difesa. Poi l’emozione di partire dal primo minuto contro Midtjylland e Etoile Lusitana al “Nereo Rocco” e poi contro la Fiorentina per l’ultima giornata di campionato. La stagione è terminata, per Pierslivio sarà una bella estate, senza infortuni da superare e cure da seguire, ma solo il lavoro per prepararsi in vista della prossima annata, dove potrà tornare a essere protagonista dall’inizio alla fine.

 

Fonte: Ciro Troise per paologhisoni.com

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