I talenti, i ragazzi interessanti, di prospettiva, da seguire nel loro percorso non si trovano solo nei vivai più attrezzati, nelle grandi squadre, anche nel calcio giovanile di provincia si può essere colpiti dalle qualità di elementi verso cui prestare grande attenzione. Mi è capitato durante Napoli-Catanzaro del girone H del campionato Giovanissimi Nazionali, è terminata 1-1, l’unico pareggio degli azzurrini, i ragazzi di mister Carnevale hanno conquistato finora diciassette vittorie rimediando due sconfitte in trasferta contro Catania e Palermo. Tra i protagonisti di quella gara disputata a Sant’Antimo il portiere del Catanzaro Luigi Visciglia che ha salvato più volte il risultato con delle grandi parate. Leader della sua difesa, trasmette sicurezza ai compagni, riesce a rimediare al gap di centimetri con l’esplosività e l’agilità ricordando Matteo Sereni (estremo difensore non molto alto ma capace di prodigiosi colpi di reni), Visciglia è un portiere da tenere d’occhio. Sono tanti i margini di miglioramento a sua disposizione, parliamo di un ragazzo del ‘2000 alla sua seconda stagione in un vivaio professionistico. Visciglia, infatti, è arrivato al Catanzaro nell’estate del 2013 dallo Sporting Club Corigliano, la realtà in cui è cresciuto fino all’età di tredici anni. Visciglia ha cominciato a giocare a calcio quando aveva cinque anni, è partito dalla categoria Piccoli Amici in cui è schierato sia da portiere che da centravanti, divertendosi in entrambi i ruoli e alternando la posizione in cui giocare. Molto presto vince la passione per il ruolo di portiere, prevale la volontà di lavorare per evitare i gol degli avversari piuttosto che per realizzarne. Visciglia così inizia il suo percorso da portiere sotto la guida di Antonio Filocamo, preparatore dello Sporting Club Corigliano che gli inculca la cattiveria agonistica, la concentrazione, l’applicazione in tutte le fasi della gara. Sono valori che Visciglia custodisce nel proprio bagaglio e molto presto arrivano le prime soddisfazioni, come la Danone Nations Cup, torneo internazionale Under 12 a cui partecipa con la Segato Viola, una selezione di talenti del Sud Italia allestita da Agostino, Antonino e Demetrio Cassalia. La Segato Viola fa bella figura, supera le fasi regionali di Reggio Calabria e quelle nazionali di Cremona, così vola a Varsavia per le gare internazionali e Visciglia è premiato tra i migliori giocatori della competizione. A livello psicologico per Luigi tale evento rappresenta una svolta, il calcio comincia ad acquisire prospettive più serie rispetto al semplice divertimento. Sono tanti gli stage a cui viene convocato, il responsabile del settore giovanile del Catanzaro Carmelo Moro l’osserva in più occasioni e poi decide di aggregarlo alla preparazione estiva dei Giovanissimi Nazionali, categoria in cui si cimenta sotto età. A Catanzaro vive nel convitto della società in cui sono ospitati i ragazzi che abitano molto lontano dal centro sportivo, la società calabrese punta fortemente su Visciglia. Il preparatore dei portieri Amedeo Amelio sta lavorando intensamente sulle sue caratteristiche rafforzando le sue basi tecniche, l’allenatore Giulio Spader gli ha dato grande fiducia anche con la fascia di capitano in alcune partite. Visciglia ci crede e lavora quotidianamente per migliorarsi, due sono i modelli che lo ispirano: Julio Cesar sotto il profilo tecnico, Oliver Kahn per la cattiveria, la personalità, l’aspetto motivazionale. Esempi di spessore per un portiere che ha un sogno: calcare campi prestigiosi, arrivare tra i professionisti. Chissà se ci riuscirà, il talento su cui scommettere c’è, poi se son rose fioriranno…
Fonte: lagiovaneitalia
