Certe immagini fanno davvero male al calcio italiano. E l’ultima domenica di campionato, al termine di partite molto combattute come Napoli-Cagliari e Catania-Palermo, ne ha mostrate alcune da cartellino rosso. Che avrebbero potuto avere, al «Massimino», gravissime conseguenze anche per l’ordine pubblico. Mentre allo Juventus Stadium è andata in scena l’ennesima manifestazione di razzismo da parte di sostenitori bianconeri, stavolta nei confronti di Kevin Prince Boateng.
Il giudice sportivo è intervenuto ieri punendo con una squalifica di tre giornate due giocatori del Catania: il portiere Andujar e il difensore Bellusci. Andujar, come si legge nelle motivazioni, è stato punito per aver «afferrato con veemenza al collo un avversario, colpendolo quindi con pugni allo stomaco». Bellusci è reo di aver «afferrato al collo un calciatore avversario, strattonandolo e spingendolo reiteratamente».
A pagare per il convulso finale del San Paolo, invece, è stato Nicolò Frustalupi, il vice di Mazzarri, squalificato per due giornate «per aver assunto un atteggiamento intimidatorio nei confronti dei componenti della panchina avversaria, ai quali rivolgeva un pesante insulto». L’episodio che ha visto protagonista Frustalupi è stato segnalato dal quarto ufficiale. Squalificato per una gara anche il tecnico del Cagliari Pulga, che però era stato espulso per aver protestato dopo l’1-1 del Napoli.
«Purtroppo abbiamo ancora una volta visto spettacoli indecorosi alla fine delle partite», sostiene Marcello Nicchi, presidente dell’Aia, che stigmatizza il comportamento di calciatori e allenatori in campo. «Lo sport è bello quando a fine partita ognuno si stringe la mano e si pensa a quella successiva. Ma il terzo tempo che fine ha fatto?», si domanda Nicchi, ospite di «La politica nel pallone» su Gr Parlamento, prima di snocciolare alcuni dati: «Quest’anno ci sono stati 62 allenatori allontanati, 1704 calciatori ammoniti e 110 espulsi di cui 58 con il rosso diretto e 52 per doppia ammonizione. Sono dati che devono fare riflettere».
Per gli ululati verso Boateng, la Juve è stata punita con un’ammenda di 30mila euro. L’episodio offre lo spunto a Nicchi per essere ancor più duro su quanto avviene in campo. Sice il presidente dell’Aia: «Mi posso solo associare alla vergogna che provo quando certi personaggi vanno ancora a vedere la partita. Gli strumenti sono quelli forniti dalla federazione, le nostre responsabilità ce le assumiamo ma i regolamenti sono chiari: possiamo fare poco. Cominciamo in campo a dare segnali di cultura e rispetto dei regolamenti».
Nicchi, invece, promuove a pieni voti i direttori di gara: «Stanno dimostrando ancora una volta, in un momento così importante del campionato, di essere a posto atleticamente e psicologicamente. Questo fa ben sperare, anzi dà la certezza che sarà un finale di campionato bellissimo».
Nessun dubbio da parte del presidente degli arbitri sul rigore assegnato da Banti alla Juventus contro il Milan: «Amelia si è lamentato? Se si va a sindacare su quel rigore lì facciamo festa… È uno stra-calcio di rigore, poi se vogliamo fare teatro facciamolo. Ma anche gli addetti ai lavori hanno detto che c’è poco da discutere».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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