Milan e Napoli in campo domenica alle ore 15. Come Roma-Inter e Cesena-Catania, inizialmente in calendario il giorno prima. Frantumata dal ’93 la sacralità delle gare in contemporanea, l’ondata di gelo siberiano previsto nel prossimo week end convince la Lega a far disputare l’intera ventiduesima giornata di serie A il pomeriggio di domenica (unica eccezione Genoa-Lazio in campo alle 12,30). Una concomitanza da altri tempi, mai vista in inverno ma solitamente solo nelle ultime giornate della stagione. Galliani e De Laurentiis ottengono ciò che volevano: di giocare in notturna a San Siro, con temperature previste intorno ai meno 14 gradi, sarebbe stato drammatico sia per i giocatori che per il pubblico. A proposito, l’anticipo dell’orario di gara non dà diritto al rimborso del tagliando. Il calcio alla stessa ora tornerà per una domenica a ricordarci com’era (e come eravamo), provocando nostalgie. Ma il calcio com’era non sarà mai più. La domenica senza spalma-partite piace a tutti, ma nessuno può rinunciare ai soldi della tv. E alle tante notturne in calendario.
Adriano Galliani, l’ad del Milan, aveva inviato una lettera («In queste condizioni, credo fortemente che giocare Milan-Napoli sia assai più che inopportuno») a Maurizio Beretta, il presidente della Lega, per chiedere il rinvio della gara del Meazza. Saputo dell’iniziativa dei rivali-scudetto, la Juve ha alzato subito le antenne: «Il Milan fa parte della Lega e la Lega è in grado di valutare uniformemente le condizioni di praticabilità dei campo». Semplice la traduzione delle parole di Marotta, dg bianconero: rinvio per tutti o per nessuno. Il governo del pallone ha trovato una soluzione che salva capra e cavoli, tv e regolarità: far disputare tutta la prossima giornata alle 15.
Nel turno infrasettimanale il calcio italiano è finito sotto una valanga bianca. Il presidente del Coni Petrucci spiega: «Inutile dire che servono stadi nuovi, è ovvio». Il n.1 della Federcalcio, Abete, ribadisce l’urgenza della normativa sugli impianti: «Il problema non è il meteo e sui calendari si può parlare». Secca la replica di Zamparini, patron del Palermo: «Rinviare le notturne per il freddo? Assurdo. Il calendario non si tocca, le tv pagano». Allarga le braccia il presidente dell’Assocalciatori, Tommasi: «Calciatori mai interpellati».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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