Il calcio è un po’ come una lunga storia d’amore, c’è modo e modo di lasciarsi. Abbandonarsi al rancore, rinfacciarsi di tutto e di più. Oppure lasciarsi con stile, un ultimo viaggio insieme, un ultimo lento. O un ultimo sogno: quello del Napoli e di Hugo Campagnaro si chiama Champions, ci avevano preso troppo gusto un anno fa, fino alla notte di Stamford Bridge, per non morire dalla voglia di tornare nell’Europa più Europa che c’è. Da qualunque punto di vista la si guardi, quella di Campagnaro e del Napoli è una bella storia. E anche una lezione, una grande lezione, per il nostro calcio. Altri calciatori sarebbero con la testa già altrove e magari, anche inconsciamente, tirerebbero indietro la gamba, ma Campagnaro no. Altre società, di fronte a un “tradimento” così, avrebbero reagito diversamente, mettendo da parte il calciatore già promessosi ad altri, ma il Napoli no.
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