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Steward, quando la pettorina non brilla: troppo spesso isolati, urgono rinforzi

Quanto successo prima e durante la partita di finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, ha fatto emergere nuovamente l’annoso problema dell’ordine pubblico negli stadi. La normativa in merito si è evoluta con gli anni e dalla stagione sportiva 2007/2008 ha introdotto la figura degli steward che sono stati inseriti su impulso dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, con l’intento di “smilitarizzare” le strutture sportive e delegare all’organizzatore dell’evento la responsabilità della sicurezza all’interno degli impianti. Gli steward sono considerati dei veri e propri ausiliari di pubblica sicurezza, ma  dipendono dalle Forze di Polizia che hanno comunque il compito di stabilire il livello di rischio della gara e di assicurare il regolare svolgimento delle attività all’esterno dell’impianto. In serie A il servizio di stewarding  è previsto negli impianti con capienza superiore a 7.500 spettatori con un limite minimo previsto che deve tenere conto della proporzione di 1 ogni 250 spettatori. Ma quali sono i compiti degli steward? Il primo riguarda la bonifica dell’impianto che avviene prima dell’apertura al pubblico. Consiste principalmente nell’ispezione preventiva dello stadio per verificare la stabilità e l’ancoraggio delle strutture mobili; provvedere alla rimozione di eventuali oggetti illeciti o proibiti, nonché di materiale che possa essere impropriamente utilizzato mettendo così a rischio l’incolumità delle cose o delle persone; evitare che sia creato ostacolo o intralcio all’accessibilità delle vie di fuga; verificare la funzionalità degli impianti antincendio e verificare che sia stata approntata la cartellonistica esterna con gli avvisi per gli spettatori.  Il secondo riguarda l’attività di prefiltraggio – verifica preventiva che avviene dopo l’apertura al pubblico. Gli addetti dovranno sostanzialmente presidiare i varchi di accesso all’area riservata dell’impianto (area tra i primi cancelli di ingresso e i tornelli), verificando il possesso di regolare titolo di accesso da parte degli spettatori e accertando la corrispondenza tra la persona fisica che lo possiede e l’intestazione del titolo di accesso. Hanno inoltre l’obbligo di verificare, presso l’apposito varco dedicato, l’eventuale possesso di bandiere, di striscioni e di qualsiasi altro materiale coreografico, negandone l’introduzione se risultasse illecito, non conforme a quanto preventivamente autorizzato o, comunque, non consentito. Dovranno limitare l’introduzione di oggetti, strumenti e materiali illeciti, proibiti, ritenuti offensivi o comunque pericolosi per la pubblica incolumità. Il terzo riguarda l’attività di filtraggio – accoglienza dello spettatore che avviene nelle immediate vicinanze di accesso all’area di massima sicurezza (area dietro i tornelli). Tale attività consiste nel regolamentare i flussi e provvedere all’instradamento degli spettatori verso i tornelli di accesso, assistere lo spettatore nelle fasi di verifica elettronica del titolo di accesso, assistere gli spettatori diversamente abili ed evitare, anche qui, l’introduzione di oggetti o sostanze illecite, proibite o comunque pericolose per la pubblica incolumità. A tal fine gli steward devono svolgere l’attività di controllo sulla persona che potrà essere eseguita compiendo il “sommario controllo” delle borse, degli oggetti portati al seguito delle stesse persone oppure procedendo alla verifica attraverso la tecnica del pat-down (perquisizione) anche con l’uso di metal detector portatili. Le attività di filtraggio e in particolare il pat down, devono essere svolte sotto la vigilanza del personale delle forze dell’ordine obbligatoriamente presente sul posto. La “perquisizione” deve essere svolta con un atteggiamento “amichevole” evitando comportamenti inquisitori. Lo steward potrà richiedere l’esibizione di oggetti custoditi nelle tasche e all’interno dei capi di abbigliamento invitando lo spettatore ad allargare le braccia e le gambe al fine di consentire un adeguato controllo. In caso di rifiuto, sarà richiesto l’intervento di un operatore di Polizia con conseguente sanzione amministrativa ed espulsione dallo stadio. Il sommario palpeggiamento delle parti ove potrebbero essere occultati oggetti pericolosi, sarà svolto nel rispetto della dignità della persona (a tal fine i controlli andranno effettuati da persone dello stesso sesso dello spettatore). Il quarto compito degli steward riguarda l’attività di controllo all’interno dell’impianto sportivo durante tutta la durata di permanenza del pubblico e riguarda la vigilanza delle aree di sicurezza dell’impianto sportivo stesso, l’osservazione e la vigilanza degli spettatori, l’eventuale separazione, anche all’interno di uno stesso settore, di gruppi di spettatori attraverso la creazione di zone temporaneamente sottoposte a divieto di stazionamento e movimento. In caso di trasgressione alle norme di accesso e di permanenza all’interno dell’impianto sportivo, gli steward, richiamato il trasgressore all’osservanza dell’obbligo o del divieto, negano l’accesso ovvero invitano il contravventore a lasciare l’impianto. Lo steward, in questo caso, accerterà l’identità del trasgressore attraverso la richiesta di esibizione del titolo d’accesso e di un valido documento d’identità e, se necessario, richiederà l’assistenza del personale delle Forze di polizia in servizio. Si deduce, quindi, che lo steward ha compiti e funzioni incisive ed importanti ma che di fronte a certi episodi di violenza sembrano non essere sufficienti: è necessario fare una “bonifica” non sugli oggetti ma sui soggetti che entrano allo stadio attraverso una normativa repressiva molto più severa altrimenti gli steward, nonostante la pettorina giallo fosforescente, resteranno invisibili e inutili. La palla, ora, passa al legislatore ed alle istituzioni preposte…

fonte: gianlucadimarzio.com

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