Napoli-Juve nel suo passato. Il Frosinone dei record in un presente da allenatore del futuro. Stellone, numero nove elegante e raffinato, adesso a segno subito anche in panchina. Andiamo con ordine: 58 punti in 28 partite, miglior attacco con 48 reti e seconda miglior difesa con 21 gol subiti. Boom. 4 giornate alla fine del campionato e un paragone che sembrare presuntuoso ma è figlio di un cammino pazzesco. Da raccontare a gianlucadimarzio.com: “Siamo stati quasi a livello della Juventus. In altre annate, con i punti fatti fino adesso, saremmo già aritmeticamente in serie B. E siamo in un girone con squadre di primissimo livello come Lecce e Perugia che hanno fatto una stagione straordinari, andando anche loro ben oltre ogni aspettativa”. Un cammino iniziato a suon di vittorie, sono già 17, è iniziato il conto alla rovescia: “Mancano 4 partite ed il distacco è di 5 punti con il Perugia e 6 con il Lecce. Siamo lì e non dobbiamo mollare niente. La nostra forza è il gruppo che è fatto da giovani e esperti. Tutti con lo stesso obiettivo: vincere. Anche il pubblico ha dato un grosso contributo se consideriamo che in casa siamo imbattuti e solo Perugia e Benevento sono riusciti a strapparci un punto”. Prima della panchina, però, Stellone era diventato grande da calciatore con più di 80 gol tra Serie A e Serie B. L’esordio nella massima serie con il Napoli in una partita non da poco. 30 settembre del 2000: Napoli-Juventus. Debutto in Serie A, con tanto di esultanza: “Sono passati tanti anni. Avevamo vinto il campionato in Serie B e come prima partita in A ci toccò subito la Juve. Fare quel gol al San Paolo davanti a oltre 60mila spettatori fu una gioia indescrivibile, una cosa che porterò per sempre nel cuore e nella testa. Peccato che nella ripresa non andò benissimo e la Juventus riuscì a vincere. Ma non nascondo che ogni tanto riguardo quella rete del momentaneo 1-0 e alzo il volume per riascoltare l’esplosione del San Paolo”. Non solo Napoli, ma anche Torino. Granata. E più di 100 presenze tra Serie A e Serie B. Stellone non ha mai smesso di seguire il Toro e oggi è colpito dalle prestazioni di Immobile: “E’ un giocatore che ha il gol nel DNA. Lo aveva già dimostrato in B con il Pescara. Quest’anno, grazie all’aiuto di Ventura che è un ottimo allenatore e di una squadra che gioca bene, ha tirato fuori le sue qualità. Il punto interrogativo che era l’anno scorso al primo anno di serie A si è trasformato in punto esclamativo affermandosi a grandi livelli. Il solo fatto che si trovi in lotta con Tevez per il titolo di capocannoniere la dice lunga sulle sue potenzialità. Non mi meraviglierebbe se Prandelli dovesse puntare su di lui al Mondiale perché in questo momento è il migliore tra gli attaccanti italiani in circolazione”. Detto da ex bomber e allenatore, vale doppio.
Fonte: Bruno Majorano per GianlucaDiMarzio.com
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