Ultimissima per chi vuole godersi il Napoli al San Paolo (di notte però). Dopo di che resta ancora una notte, ma a Bologna, e poi si torna in casa per la penultima col Siena, ma in pomeridiana. Beh, che dire, l’impegno è di quelli con tanto di significato, di quelli che dovrebbero attirare come la carta moschicida. E’ ancora fatto apposta per dare ulteriore carica a questo Napoli che, ad onor del vero, aveva già provveduto da sé. Finale in pompa magna, infatti, da quel Chievo-Napoli che ora appare nella memoria come un puntino che va sempre più rimpicciolendo. Dopo la storta trasferta di Verona, sembra che gli azzurri siano stati colpiti da un vero e proprio fulmine, la cui scossa ha generato sei risultati utili, di cui ben cinque vittorie. Tre delle quali in casa (solo la sconfitta col Bologna in tutto il torneo), sospinti come sempre dal famoso dodicesimo uomo. S’è rivisto peraltro il Napoli spietato, quello che, soprattutto nelle passate edizioni, riusciva a realizzare memorabili ribaltoni al cardiopalmo (come l’ultimo ad opera di Insigne col Cagliari, al 94′). Ecco, vale la pena di esserci ancora, per questi motivi, ma anche e soprattutto perché la porta principale della Champions è spalancata ma non ancora varcata. Siamo fermi sullo stipite, in procinto, e basta un sol passettino.
NON C’E’ PARAGONE – Con cosa? Intanto Napoli-Inter non arriva a Napoli-Juve, però non ci manca tantissimo. E poi, il paragone con la sfida a Fuorigrotta di due anni fa (15 maggio 2011) non sembra sussistere. E già, perché quella volta bastava un punto ad entrambe per la qualificazione diretta in Champions. E così fu ma, d’altronde, un’altra soluzione avrebbe stonato. Tutti contenti, smussando subito gli spigoli per evitare di farsi male gratuitamente. Ma quello che più balza all’occhio però, è il dato degli astanti: per l’arrivo di quell’Inter di Leonardo, sventolante bandiera bianca…, ce n’erano sugli spalti ben 57.400, dato di poco inferiore alla sola Napoli-Juve del 3 marzo scorso.
QUARANTACINQUEMILA – Di certo non si arriverà nemmeno lontanamente a quelle cifre, però forse il totale-presenze di stasera potrebbe essere il terzo di questo campionato, contendendo il podio a Napoli-Catania (poco più di 46 mila), preceduto (alla piazza d’onore) dall’andata col Milan. Ebbene, aggiungendo ai motivi sovra esposti le proiezioni fondate sulla prevendita, si potrebbe ipotizzare una cifra prossima, se non superiore, ai 45 mila. Un dato di certo non eccezionale, come in altre occasioni, ma purtuttavia notevole ed in grado di assicurare quell’atmosfera magica, che molte volte ha sospinto gli azzurri ad imprese inaspettate. Certo, non paragonabile agli ormai epici Napoli-Chelsea (record incassi) oppure Bayern (record presenze, oltre 60 mila), ma del tutto soddisfacente. Insomma in aderenza con un trend, quello del seguito e della partecipazione, mai sbugiardatosi. Va detto peraltro che, dopo 17 incontri casalinghi, il forziere azzurro trabocca, con i quasi 15 milioni di euro incassati, a fronte di una sommatoria spettatori di ben 661.078.
DAL GIAPPONE CON AMORE – I soliti noti, cioè gli aficionados, ci saranno, ma anche qualche new-entry, perché la serata è di quelle miti ed il match di quelli appetitosi. Sicuramente qualche famiglia in più con annessi pargoli, a riempire il gradito settore Family. Anche se i prezzi sono un po’ più gonfiati (visto anche il blasone dell’avversaria) rispetto alle ultime in casa. Non mancherà Michiho Ando, “pasionaria” azzurra, fedele al colore dai tempi del Pibe. Un colpo di fulmine mai tramontato. Con lei al seguito figlia, padre, due amici e due soci (hanno fondato un club Napoli a Tokio e sono originari di Akita). In sette dal Sol Levante per le stelle azzurre.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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