La City parla napoletano. Basta passare davanti al parlamento di Westminster per riconoscere l’accento partenopeo che si mescola all’inglese raffinato di deputati e portaborse. Prendi la metropolitana e trovi i gruppetti di tifosi che consultano la cartina. Allo stadio del Chelsea ci sono i drappelli in pellegrinaggio pre-match. L’esodo azzurro è inarrestabile. Ieri sono arrivati a migliaia su quattro charter da Napoli e da diverse località europee con voli che prevedevano uno scalo. Cinquemila, dicono le cifre ufficiali, ma contando anche i sostenitori napoletani che vivono nel Regno Unito la cifra può facilmente raddoppiare.
L’area intorno a Stamford Bridge è blindata. Tanti gli agenti di Scotland Yard, sia in borghese che in divisa. Ufficialmente la polizia parla di normale operazione di security, che si ripete prima di ogni match, ma si sa che l’attenzione è altissima, soprattutto perché si attendono tantissimi tifosi senza biglietto.
«Se non creeranno problemi i supporter del Napoli sono i benvenuti – ha spiegato un portavoce della Metropolitan Police – Ma chi cercherà di entrare allo stadio senza ticket verrà respinto dagli steward. Inoltre in partite di tale importanza viene sempre allestito un cordone di controllo preventivo che impedisce che possano verificarsi tensioni nei pressi dello stadio».
Ieri il Chelsea sembrava avere abiurato alla rigidità dei giorni scorsi e ha iniziato a vendere i pochi tagliandi rimasti anche agli italiani. E di fronte allo stadio, immancabili, si aggiravano anche bagarini napoletani, in trasferta per affari. Ne faranno molti, non c’è dubbio. La caccia ai biglietti è ormai diventata una caccia al tesoro.
Chi invece ne possiede uno si sente miracolato. Come Deborah Divertito, partita ieri mattina da Napoli su volo Air France, con scalo a Milano, che si godrà la partita con il fidanzato Maurizio Di Martino e l’amico Luigi Vertaglio: «Ci siamo fatte quasi tutte le trasferte, sempre noi tre. Squadra vincente non si cambia – racconta Deborah, 30 anni, impiegata in una cooperativa sociale – All’inizio eravamo riusciti a comprare solo 2 biglietti. Li avremmo venduti pur di non separarci. I ticket per la partita li abbiamo presi on-line dopo ore di tentativi a partire dalla mattina presto. Fare il tifoso è un come avere un secondo lavoro», scherza.
Per Alfredo Leonardi è molto di più. Sul braccio ha tatuata una N cerchiata e appesa in camera da letto, al posto del quadro della Madonna, c’è una foto di Maradona: «Tiferò per la vittoria ma comunque vada sono fiero di questo Napoli e di quello che ci sta regalando – dice il 35enne, arrivato a Londra ieri sera con due amici – Mi sento fortunato a essere qui. I miei amici ed io ci siamo preparati a dovere. Abbiamo tute, sciarpe e giubbotti della squadra. E persino i boxer! Il Napoli è la mia vita. Basta dire che mi sposerò il 10 maggio, il giorno dell’anniversario del primo scudetto vinto».
L’allegria è contagiosa. Sotto il Big Ben c’è la sensazione che comunque vada sarà un grande successo. A festeggiare (per il tutto esaurito) sono anche i ritrovi dei tifosi dove sarà trasmessa la partita, come il Bar Italia Uno, di Charlotte Street, la pizzeria Napule a due passi da Stamford Bridge, Donna Margherita a Clapham e Da Maria a Notting Hill, il cui gestore, Pasquale Ruocco, ha dovuto affittare un locale attiguo per accomodare tutte le prenotazioni. «Siamo in 120! E ho dovuto dire di no a tanti che hanno chiamato troppo tardi – spiega orgoglioso – Se lo sapevo affittavo anche il cinema che ho di fianco».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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