Come scrive l’edizione odierna de Il Mattino non si vedono i margini per un patto per la gestione dello stadio San Paolo. Sono passati sei mesi dall’ultimo incontro formale tra Comune e Calcio Napoli per mettere a punto la convenzione, da dicembre solo incontri casuali nel corso delle partite degli azzurri a Fuorigrotta. Da un lato c’è l’investimento più corposo – 28 milioni se si considerano le opere per le Universiadi – del Comune sulla città che rischia di essere un flop o un debito con il Credito sportivo che senza convenzione non si potrà estinguere; dall’altro la Ssc Napoli, che è nella classifica dei 20 club più ricchi del mondo, ma senza casa e senza la possibilità di crescere finanziariamente proprio dove ha più potenzialità, appunto a Napoli. Perché del San Paolo non può fare ciò che vuole in quanto il proprietario è Palazzo San Giacomo.
In questo momento la situazione è di stallo, sono passati due anni dall’approvazione in Consiglio comunale dello schema di convenzione fra Comune e Società sportiva per la gestione dello stadio San Paolo e nulla si è mosso. La Società continua a giocare a Fuorigrotta con il classico servizio a domanda individuale, vale a dire con una richiesta di utilizzo della struttura 48 ore prima dell’evento. E, malgrado non ci sia una nuova convenzione, gestisce il terreno di gioco manutenendolo al costo di centinaia di migliaia di euro. In questi mesi hanno lavorato i rispettivi avvocati sulla questione del dare e dell’avere tra le parti e De Laurentiis è in vantaggio. Per dirla tutta, la Società dovrebbe pagare un canone annuale per la concessione dello stadio – nella convenzione approvata in Consiglio comunale ma mai firmata dalla Società – di oltre 700mila euro. Soldi che si stanno scalando dai famosi tre milioni che De Laurentiis ha anticipato per i lavori allo stadio. Non è un caso che proprio negli ultimi giorni De Laurentiis abbia dichiarato pubblicamente un forte interesse perché la casa del Napoli possa costruirsi a Bagnoli. Un annuncio – cosa non trascurabile – che ha incassato l’interesse del sindaco. Di più, il patron sempre in quell’area, è innamorato del complesso delle Terme di Agnano. E il Comune vuole esternalizzare quella struttura visti i ripetuti bandi messi in campo. C’è già un bellissimo albergo, le terme e lo spazio per costruire almeno un paio di campi per l’allenamento. Chissà che Bagnoli o Agnano non possano essere la chiave per riaprire un dialogo tra le parti per arrivare magari a una convenzione del San Paolo più larga. Vale a dire concedere al patron la gestione di altri spazi dell’impianto di Fuorigrotta, per fare ristoranti, parcheggi, il museo del Calcio Napoli. Un tema sul quale Palazzo San Giacomo è sempre stato molto aperto.
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