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Stadio San Paolo chiuso per due turni: il Napoli fa ricorso

”Valuteremo ogni forma di tutela”, ha preannunciato il Napoli sul sito ufficiale, in riferimento al provvedimento del giudice sportivo della Lega calcio, Tosel, di dover disputare le prossime due gare al San Paolo (quella contro il Verona, ultima di questa stagione, e la prima del prossimo campionato) a porte chiuse, più una multa di 60mila euro. Si attende l’ufficializzazione delle mosse del club azzurro che sta decidendo la strada da seguire. Prende corpo l’eventualità del ricorso alla Corte di giustizia federale, una decisione che però il club sta ancora valutando. La presentazione del ricorso va fatta entro sette giorni dalla ricezione degli atti federali, cioè tutte le relazioni degli arbitri e degli ispettori della Procura federale presenti sabato sera allo Stadio Olimpico di Roma in occasione della finale di coppa Italia Fiorentina-Napoli, che hanno poi portato alla decisione del giudice sportivo. L’avvocato Mattia Grassani è, come sempre, il legale di riferimento del club azzurro. Il primo passaggio è la richiesta degli atti da dover consultare per stabilire la strategia sulla quale decidere di costruire la difesa. Un ricorso ordinario che verrebbe comunque discusso nella prossima settimana, tra giovedì e venerdì, se nella richiesta del club, ci fosse l’annullamento totale del provvedimento che potrebbe portare a giocare già il match contro il Verona di domenica 18 maggio con i tifosi al San Paolo. Sono sei i punti del comunicato del giudice sportivo che hanno portato alla squalifica del campo, sei motivazioni diverse: la forzatura di un cancello di prefiltraggio e di un tornello da parte dei tifosi del Napoli; il ferimento di quattro poliziotti impegnati ad evitare la forzatura del cancello; i fischi durante l’Inno di Mameli; la minaccia dei supporter di invadere il campo qualora il capitano della loro squadra non si fosse recato sotto la curva per parlare con i capi degli ultrà; il nutrito lancio di petardi e di bengala sul terreno di gioco; l’invasione di campo di circa duecento sostenitori azzurri alla fine della partita. La prima sezione della Corte della giustizia federale potrebbe ridurre la squalifica a una giornata, una delle possibili soluzioni che consentirebbe al Napoli di giocare la prima partita del prossimo campionato davanti ai propri tifosi. Il terzo e ultimo grado di giudizio è l’Alta corte di giustizia federale del Coni. Ieri il responsabile delle comunicazioni del club azzurro Nicola Lombardo è stato al Policlinico Gemelli di Roma e ha incontrato la famiglia di Ciro Esposito. «È venuto qui in ospedale intorno alle 13. Mi ha detto che il presidente del club Aurelio De Laurentis si sta tenendo informato e che è molto dispiaciuto per quello che è successo», ha riferito Giovanni Esposito, il padre di Ciro.

Fonte: Il Mattino

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