Una strategia. Un disegno criminale che si fa sempre più nitido, la cui trama è ordita dai soliti noti. Soliti noti e soliti idioti che però si trasformano in criminali puri: sono i protagonisti di quello che è successo due sere fa a Fuorigrotta. Chiamarli tifosi, appartenenti alle “frange estreme e violente” della galassia ultrà azzurra è certamente riduttivo ed equivale quasi a far loro un complimento.
Criminali, e basta.
Sono ben tre – e non un singolo episodio come era emerso giovedì sera nell’immediatezza del fatto – le aggressioni messe in atto contro gruppetti di tifosi del Viktoria Plezen a pochi minuti dal fischio d’inizio della sfortunata partita di andata dei sedicesimi di Europa League (persa dal Napoli 0-3). Tre incredibili aggressioni, due delle quali hanno mandato in ospedale altrettanti supporters della squadra ceca, pianificate ed eseguite con fredda lucidità dai soliti idioti, da un pugno di delinquenti che oggi pianifica una nuova strategia allucinante che vorrebbe colpire – e questo è il paradosso – il cuore della società partenopea. Ma questa volta i protagonisti delle violenze hanno passato ogni segno.
Entro lunedì in Procura, presso la sezione coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo (che si occupa da tempo, e con successo, dei cosiddetti “reati da stadio”), arriveranno tre distinte informative. A spedirle sono i carabinieri del comando provinciale, che indagano sull’accoltellamento all’addome di un ceco avvenuto poco dopo le sei di giovedì pomeriggio nei pressi di piazzale Tecchio; su una seconda aggressione portata a termine contro un altro supporter del Viktoria, conclusasi con un selvaggio linciaggio (almeno cinque-sei persone sul malcapitato) e con la frattura del setto nasale e di ferite multiple al viso e alle costole; e su un terzo agguato – sempre contro un gruppetto isolato di cechi – che solo per un miracolo non è degenerato come i primi due.
Fatti gravissimi che dimostrano – questa è la pista seguita dagli inquirenti – ed anzi rafforzano una convinzione già radicata: c’è qualcuno che sta cercando di ricattare la dirigenza della Società sportiva calcio Napoli. C’è un drammatico filo rosso sangue che lega questi ultimi tre fattacci a un deja vu tristemente noto: basta scorrere gli eventi legati alle ultime partite di coppa europee disputate in casa dalla squadra di Mazzarri per accorgersi (e riuscirebbe a farlo anche un bambino) che qualcosa davvero non quadra più. Già lo scorso anno Napoli e il Napoli si erano – loro malgrado – “distinti” per una pessima accoglienza riservata ai tifosi delle squadre avversarie. Cose mai viste in Europa. E’ la cronaca nera che si mescola a quella sportiva negli ultimi due anni. Contro i supporters del Chelsea, contro quelli del Manchester City e contro quelli del Liverpool; contro i romeni che seguivano la loro squadra, Steaua Bucarest, e poi – ancora – ed è storia di qualche mese fa, contro i tifosi dell’Aik Solna, squadra svedese.
Insomma, un manipolo di delinquenti, sempre lo stesso, mosso sempre dalla stessa “mente”, pianifica una vera e propria caccia all’uomo quando si scende in campo per onorare le coppe europee. Ma chi, e soprattutto perché – per quale assurdo motivo – fa tutto ciò? I carabinieri e la Digos della questura di Napoli un’idea precisa se la sono già fatta. Sanno anche quale sigla di ultrà azzurri si nasconde dietro questi atti che definire teppistici è assolutamente riduttivo. Ora serve massimo rigore e severità.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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