Quella di oggi è una battaglia a tutto campo: sportiva certamente, ma anche di prestigio e di potere. E allora De Laurentiis ha deciso che è il caso di esserci. Anche se non sa ancora se prenderà la parola dinnanzi a Gerardo Mastrandrea, il presidente della Corte sportiva di Appello (l’ex Caf). Ma il presidente metterà la sua faccia al cospetto dei giudici, esattamente come fece tre anni fa, quando difese l’onorabilità del suo club dai sospetti di combine e dalla penalizzazione di due punti. Il Napoli, dunque, sarà in prima fila con l’intento di restituire magari già da martedì contro il Bologna Gonzalo Higuain a Sarri e al campionato italiano. E ci sarà anche il campione argentino, che questa mattina raggiungerà la capitale per potersi difendere dal verdetto di primo grado. Dirà la sua versione di quei 48 secondi di raptus che gli sono costati la stangata: non voleva colpire Irrati, non lo ha mai offeso e se le mani hanno toccato l’arbitro è solo perché se lo è ritrovato davanti, quasi senza rendersene conto. Insomma, il Pipita lo blocca per non finirgli addosso.La sentenza è attesa per il tardo pomeriggio. Il ricorso dell’avvocato Mattia Grassani si basa su tre elementi: l’assenza dell’aggravante della condotta violenta, le mani posizionate per difendersi dal contatto e infine la qualifica del termine vergognoso con cui Higuain si è rivolto a Irrati «guardandolo negli occhi».
Fonte: Il Mattino
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