Basta. Adesso deve intervenire il presidente DeLaurentiis per arginare la deriva del Napoli. A Berna, ieri sera, Benitez ha superato se stesso, esagerando per l’ennesima volta con il turnover e schierando una squadra impresentabile contro lo Young Boys che occupa il quarto posto nel modesto campionato svizzero. Otto cambi rispetto alla formazione che aveva pareggiato (due volte avanti e due volte raggiunta) domenica sul campo dell’Inter. Scelta clamorosamente errata, com’era accaduto in altre circostanze. Non si può continuare così, assistendo a una sorta di eutanasia calcistica. L’ideologia di Rafa sta rovinando una squadra che era già in crisi psicologica dopo la sconfitta nel playoff di Champions League a Bilbao e che è ripiombata nel buio dopo un timido segnale di ripresa manifestato con le vittorie su Sassuolo, Slovan Bratislava e Torino: poca roba, certo. Basta. Ora De Laurentiis, che non sta più assistendo alle partite, deve farsi sentire e pretendere di più dall’allenatore più pagato dalla serie A (3,5 milioni a stagione). Ma qual è il progetto che deve portare avanti Benitez? È una resa quella di un tecnico che dice: «La voglia di vincere le partite a volte sta mancando ». Si è chiesto cosa fa per stimolarla? Il primo a non averla avuta ieri, forse, è stato proprio lui. Con altri tre punti il Napoli avrebbe chiuso a Berna il discorso-qualificazione e ritrovato il sorriso dopo la delusione di Milano, invece Rafa ha escluso Hamsik ( ultima mezz’ora per lui), il bomber Callejon (in campo al 29’ della ripresa) e Higuain, schierato per soli 7’, la più inutile delle mosse. Le riserve azzurre sono di modesto livello, evidentemente non in grado di far male neanche allo Young Boys. Possibile che sul mercato non ci fosse niente di meglio di Zapata, preso un anno fa, e di Michu, arrivato nella scorsa estate? Basta. De Laurentiis, se vuole continuare a difendere Benitez, deve aiutare l’allenatore a ritrovare forza e lucidità. La crisi di Rafa è la crisi del Napoli, una squadra piegata su se stessa e vittima dei soliti errori: il possente Hoarau aveva due volte fatto tremare la difesa, eppure al 7’ della ripresa gli è stato concesso tutto lo spazio necessario – da Henrique, in particolare – per aggiustarsi il pallone, tirare in porta e portare in vantaggio lo Young Boys, che ha poi chiuso la partita con il contropiede di Bertone, italosvizzero come l’allenatore Forte, che non credeva ai propri occhi dopo la vittoria.Aveva “auspicato” almeno sette cambi da parte di Benitez per poter sfruttare l’effetto- turnover, invece il tecnico del Napoli ha fatto ancor di più, riconfermando i soli Rafael, Albiol e Inler. Ma perché non mettere i titolari all’inizio,provando a segnare e ipotecare la vittoria? Basta. La sconfitta nell’unica competizione in cui finora il Napoli era imbattuto impone una riflessione vera perché non si può andare avanti così. Non lo merita una tifoseria che è stata illusa da un gioco che è assoluta monotonia, escluse le belle cose che sa fare Callejon. Sono stati mortificati quei 2500 tifosi che erano a Berna: alcuni, lividi di rabbia, hanno reagito prendendo a calci il pullman degli azzurri e insultandoli. Serve una scossa forte da parte di chi governa il club ai giocatori e all’allenatore: il Napoli non può perdersi così, inseguendo le utopie di Benitez.
Fonte: Francesco De Luca per Il Mattino
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