ROMA – Il primo dato da cui partire è che gli incidenti negli stadi, gli scontri tra tifosi e Forze dell’ordine, i feriti, sono diminuiti e consegnano un trend assolutamente positivo. Rispetto al campionato spartiacque, quello 2005-2006 precedente al derby Catania-Palermo e alla morte dell’ispettore Raciti, il quadro è un altro: stretti da nuove norme, certi ultrà hanno cercato forme sempre più raffinate di violenza. E dall’altra parte l’asticella della tolleranza si è talmente alzata da puntare l’indice oggi su fatti che negli anni pesantissimi pre-2007 non facevano quasi notizia.
I DATI – Come detto il razzismo non è fenomeno ingombrante per numeri, lo è per concetto e per la finalità che porta con sé. Si vede bene che nei reati che hanno causato le denunce delle Squadre tifoserie delle Digos delle Questure d’Italia (dati estrapolati da studi dell’Ucigos-Direzione centrale della Polizia di Prevenzione al Viminale) i reati connessi alla Legge Mancino (e quelli razzistici sono là dentro, in parte: la legge Mancino sanziona anche la discriminazione, l’odio e la violenza verso la nazione), sono in fondo alla classifica rispetto a quelli noti da stadio. Ma certamente il fatto che in cima alla lista ci siano tifoserie ultrà come quelle della Lazio (6 episodi), della Juve (3) e della Roma (2), mette in gioco tre grandi club e tutto quel mondo di solidarietà trasversale tra curve che non si deve trascurare. Sei episodi di razzismo nella passata stagione per la curva biancoceleste, da Tottenham-Lazio alle partite interne con Pescara, Catania, Fenerbahce, al derby Roma-Lazio dell’8 aprile e ad altre scritte offensive a romanisti scovate in area Villa Pamphili. Tre per quella bianconera (le gare interne con Milan, Genoa e Fiorentina), due per quella giallorossa: Milan-Roma e Roma-Napoli. Dietro Inter, MIlan, Torino, Atalanta… Un’episodio ha coinvolto anche il basket (Varese-Siena). E poi: episodi di razzismo tra le tifoserie di una gara di basket femminile under 14 (Binaghese) e un incontro di calcio giovanile (S. Elia Fiumerapido). Ancora più odiosi e deprecabili.
IL FLOP DI ULTRAS ITALIA – I gemellaggi internazionali, sono un altro degli aspetti del mondo ultrà su cui sta studiando l’Ucigos. In quest’ottica va letto il progetto Ultras Italia, che finora però non ha reso i risultati sperati agli ideatori: fondato prevalentemente nell’area nord est del nostro Paese, Ultras Italia è il movimento che segue la Nazionale con l’obiettivo di portare anche in quel contesto certe logiche: ma pur riferendosi a 3-400 persone, alla fine non riesce a coinvolgerne se non tra i 20 e i 100 in trasferta. Un flop. L’Italia i suoi tifosi li ha: sani e veri.
Fnte: Corriere dello Sport
La redazione
F.G.
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