NAPOLI – Cinque gol in undici partite di campionato, neanche tutte giocate per intero. Altri tre, invece, li ha realizzati in Champions League. Otto in tutto, da agosto ad oggi. Rendimento altissimo considerato il cambio di squadra, di città e di contesto calcistico. Peraltro con una media-gol a partita di tutto rispetto (0,57). Ma Gonzalo Higuain, che non si è mai posto il problema di dover rimpiazzare un Cavani da trenta gol a stagione, sa di poter dare di più. Vorrebbe dare di più. «Mi piacerebbe scrivere la storia di questo club. Ho lasciato il Real sapendo che le mie ambizioni sarebbero coincise con quelle del Napoli. C’era il piazzamento del secondo posto in classifica ed una Champions da disputare. Sapevo di arrivare in una squadra già forte ma ora non bisogna fermarsi. Anzi, a fine stagione, sarebbe fantastico regalare una gioia ai nostri tifosi. In questa città sono davvero felice. E’ bellissimo giocare per un popolo che vive per il calcio. La gente mi trasmette gioia, allegria» , aveva detto a metà settimana.
CONTINUITA’ – Ma il Pipita è soddisfatto solo in parte del suo rendimento. A prescindere che è sempre fin troppo esigente con se stesso, c’è stato l’infortunio muscolare a frenarne la continuità: due gare saltate per intero (Livorno ed Arsenal), altre due subentrato dalla panchina (Genoa e Roma). In totale, tra campionato e Champions, Higuain ha giocato per circa mille minuti (998’ per la precisione), incidendo quasi sempre sul risultato finale o sulla prestazione dei compagni: centrando il bersaglio personale o regalando assist (3 in campionato, 1 in Champions). Ed ora che quell’infortunio è stato ampiamente superato, anzi fidandosi dei consigli del dottor De Nicola sta svolgendo anche un programma specifico per prevenire una ricaduta, Higuain vorrebbe proiettare il Napoli più in alto possibile. Magari a ridosso della capolista entro il dieci dicembre quando festeggerà il compleanno (26 anni). O anche al passaggio del girone di Champions. Trascinatore nato, l’argentino ha realizzato che questo è il momento di dare forza alle sue aspirazioni ed a quelle del club. Di trasmettere ai compagni quella mentalità vincente che in qualche prestazione è venuta meno.
LA CARICA – Il Pipita è il primo a suonare la carica. Dopo la doppietta all’Olympique Marsiglia del sei novembre, ora sogna di tornare al gol anche in campionato. L’ultima volta che è andato a bersaglio è stato con il Torino, al San Paolo, ll 27 ottobre. Ma si trattò di due tiri dal dischetto. Su azione, invece, Higuain non si conferma dal lontano 14 settembre, allorchè sbloccò il risultato con l’Atalanta. E tutti attendono un suo squillo anche in previsione della trasferta a Dortmund. Gonzalo è pronto, smaltita la stanchezza dell’amichevole con l’Argentina e quella del fuso orario. Archiviata anche l’amarezza del kappaò in casa della Juventus ed al cospetto del connazionale Tevez. Resta la voglia di recitare da protagonista a cominciare da stasera, proseguendo a Dortmund e poi tutto d’un fiato fino ad arrivare al 21 dicembre ed il giorno dopo andare a trascorrere le vacanze di Natale con i familiari.
ITALIA – Ormai quattro mesi di calcio italiano gli hanno fatto capire anche quanto è duro il mestiere dell’attaccante nel calcio italiano. Raddoppi di marcature, linee difensive a cinque, aggressività, pressing. E Gonzalo, insieme con Benitez e Xavi Valero (che spiega i lati deboli dei portieri avversari), sa già come sfuggire alla morsa dei difensori del Parma o ad eventuale gabbie. Anche se per lui, un assist confezionato ad arte per un compagno vale quanto un gol. Higuain è campione anche in altruismo.
Fonte: Il Corriere dello Sport
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