C’è una faccia triste in mezzo all’euforia napoletana. E’ quella del capitano, Paolo Cannavaro. Sembra un paradosso, ma è proprio così. Il giocatore che dovrebbe trascinare la truppa ha perso la serenità. Il suo contratto scade nel 2015, ma una clausola grava sull’ultima stagione: se non giocherà almeno 25 partite, percepirà la metà dell’ingaggio.Più che un rinnovo o un adeguamento, Cannavaro si aspetta un segnale rassicurante che non arriva.
Basterebbero qualche frase rassicurante e una pacca sulla spalla. “Ti stimiamo e consideriamo una bandiera, farai sempre parte della nostra famiglia”, questo il senso del discorso che il difensore si aspetta dal presidente De Laurentiis.
Invece niente. E il grande freddo è sceso tra le due parti. Cannavaro teme di fare la fine di Campagnaro, “accompagnato” alla scadenza del contratto. Non ne fa una questione economica, anche se non ha fatto i salti di gioia leggendo, ad esempio, l’ingaggio percepito da Rolando nel suo passaggio da meteora a Castelvolturno: era quasi il doppio del suo.
Con la fascia al braccio in 267 partite, Cannavaro si aspetta un trattamento adeguato: non un posto da titolare garantito, ma almeno la certezza che il rapporto con il Napoli possa andare oltre il campo come è successo con Grava. Ha programmato di giocare fino al 2017, basterebbe poco per accontentarlo.
Ma, a tutt’oggi, l’attesa è stata vana.
Fonte: sportmediaset.it
La Redazione
A.F.
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