Volendo trovare una giusta chiave di lettura per City-Napoli, è impossibile non pensare ai reparti avanzati delle due squadre. Attacchi da fare invidia, generosi di gol e talento. Cavani, Hamsik e Cavani, nell’ultima stagione, sono andati a segno 55 volte in tre. Addirittura meglio di Dzeko, Silva e Aguero, fermi – si fa per dire – a 50. Non solo storia e blasone. Anche fame e capacità individuali giocano a favore degli uomini di Mazzarri.
Fuori da un primo, sommario conteggio resta Carlitos Tevez. Ma l’Apache, a meno di ripensamenti, rimarrà inizialmente in panchina. Il City of Manchester Stadium, almeno in questo avvio di stagione, sembra aver cambiato sceneggiatori. Mancini si è affidato a Dzeko e Aguero: è stato ripagato alla grande. Il bosniaco, che sul finire della scorsa Premier rischiò di tatuarsi addosso l’etichetta di ‘bidone’ (solo 2 gol in 15 partite), ha iniziato da cannibale: 6 reti nelle prime 3 giornate. Come il Kun, reduce da una tripletta al Wigan. I due restano ai vertici della classifica cannonieri, dietro Rooney, e sono pronti a consolidare una stagione da record. Anche in Europa, dove viaggiano entrambi a un gol di media ogni due partite. Il tecnico italiano ha deciso di utilizzarli assieme, arretrando un po’ l’argentino e dando fiato agli esterni con la presenza di Silva e Nasri.
I meccanismi – fin qui oleati alla perfezione (il City comanda in Inghilterra) – verranno scombussolati solo in caso di emergenza. A quel punto ecco Carlitos: da quando è arrivato sulla seconda sponda di Manchester non ha mai segnato in Europa, ma coi Citizens vanta una media stratosferica con 53 reti in 86 incontri. Mazzarri, per il resto, può stare tranquillo: Balotelli è squalificato, Adam Johnson non attraversa il suo miglior momento, forse soffocato da una concorrenza spietata.
Il tecnico livornese, in termini di qualità e quantità, non ha molto da recriminare. A differenza del Mancio, avrà un centrocampo più equilibrato, ma pronto a spingere con Maggio e Dossena. Là davanti le solite garanzie: Cavani, nonostante la giovane età, ha dato grande prova di maturità anche in giro per il mondo. L’uruguaiano ha segnato 7 volte nell’ultima Europa League ed è un centravanti dalle mille risorse: nessuno al City ha segnato quanto lui nella scorsa stagione (ai 7 gol europei se ne aggiungono 26 in Serie A). Lavezzi, con la perla di Liverpool, ha dimostrato di trovarsi a proprio agio sui grandi palcoscenici. Hamsik è il centrocampista più eclettico che si conosca: segna tanto – 13 gol lo scorso anno e timbro a Cesena sabato – e fa segnare. A questi tre, aggiungete pure Pandev. Il macedone, in ritardo di condizione, ha già una certa confidenza con la Champions: nel suo anno magico con la Lazio (2007-08), timbrò il pass 5 volte; nell’anno nero, l’ultimo con l’Inter, ha portato la squadra ai quarti con un gol di pregevole fattura all’Allianz Arena. Scusate se è poco.
Manchester City-Napoli, insomma, è una prima da legare. Attacchi protagonisti, stelle pronte a stupire. Nella fantastica cornice della Champions, anche l’Italia -nonostante gli sceicchi di turno – si ritaglia un ruolo da protagonista.
Fonte: Sportmediaset
La Redazione
A.F.
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