Pepe Reina ha scelto il Milan, assolutamente ricambiato da settimane, per non dire mesi, dal club rossonero. Prima cosa da chiarire, ancora una volta: l’operazione non era affatto collegata all’eventuale cessione di Donnarumma e questo il portiere spagnolo lo sapeva bene. Utilizziamo l’imperfetto perché nelle ultime ore sono cambiate alcune cose. Se non andasse in Champions, il Milan potrebbe avere la necessità di fare un sacrificio, ma fino a domenica scorsa Gigio, pur sapendo del forte interesse del Psg con possibile ma al momento non attuale ritorno di fiamma del Real, stava troppo bene in rossonero e non aveva intenzione di pensare ad altre cose. Il feeling con Gattuso è totale. Chi, invece, resta in fibrillazione è il suo agente Raiola che ha voglia di uno spostamento immediato, per i motivi che possiamo facilmente intuire. La cosa da chiarire definitivamente è che oggi Pepe ha accettato il ruolo di chioccia, non sapendo come andrà a finire, ma confidando in cuor suo di essere il titolare dalla prossima stagione. Un ruolo comunque lautamente pagato, considerato che si parte da una base di tre milioni abbondanti a stagione. Nessuno ha mai messo in dubbio la professionalità di Reina, lo diciamo a scanso di equivoci rispondendo a chi interpreta a modo suo, ma ribadiamo il concetto che sulla tempistica ci saremmo aspettati un atteggiamento più soft. Intendiamo dire più riservato, senza eco mediatica, magari organizzando le visite lontano da Milano alla prima occasione con la totale discrezione. Totale. Fermo restando che giustamente Reina non ha certo colpe per aver pensato al suo futuro in tempi leciti e consentiti, chiunque avrebbe fatto come lui. Soprattutto in presenza di zero possibilità di rinnovo con il suo attuale club. Ma già venerdì scorso a Napoli sapevano e scrivevano che si sarebbe fermato a Milano per i passaggi di rito con il suo nuovo club. Reina ha un agente storico, Manuel Garcia Quilon, ma l’operazione è stata curata anche dall’intermediario e agente Marco Sommella, molto attivo nell’ultimo periodo su questo fronte e che appartiene al gruppo di lavoro di Alessandro Moggi. La necessità di Reina era quella di non arrivare a fine stagione con il suo futuro poco chiaro, a maggior ragione dopo aver rinunciato al Psg la scorsa estate; la necessità del Milan era quella di avere un nuovo specialista indipendentemente da Donnarumma. Convergenza immediata e buona fortuna a tutti. Con un particolare in più che porta a cambiare i tempi dei verbi dal presente all’imperfetto: l’eco mediatico della vicenda Reina non ha disturbato Alfonso, il papà dei Donnarumma, ma soprattutto Antonio e chi lo ha apprezzato. L’eccessiva pubblicità alla vicenda relativa al portiere spagnolo futuro rossonero sono una sentenza per l’attuale vice di Gigio, annesse e connesse riflessioni e interpretazioni che in un momento così felice il Milan si sarebbe volentieri risparmiato. E che avrebbe dovuto gestire con quattro occhi in più. Quasi un assist a Raiola che, prima o poi, scenderà nuovamente in campo.
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