«NaplEst viva, Napoli vive», a 48 ore dal rogo di città della scienza nell’area orientale parte un primo segnale di rinascita. Battezzato dal ministro della Giustizia Paola Severino. Intornio al Tavolo Marilù Mennella Faraone, presidente di NaplEst consorzio di imprenditori che ha deciso di investire in quell’area da anni e molti risultati già si vedono, come «Brin 69» progetto presentato alla Biennale di Venezia e ora anche a New York che porta la firma di Ambrogio Prezioso, vicepresidente del consorzio, il sindaco Luigi de Magistris, il presidente dell’Acen Rudy Girardi, il presidente degli industriali Paolo Graziano e l’assessore alla Cultura della Regione Caterina Miraglia. Detto del tavolo cosa è stato annunciato? Il protocollo che si firmerà lunedì relativo al «Grande progetto comunitario della Regione Campania ideato, promosso e accompagnato da NaplEST che manterrà, nell’ambito del protocollo, un ruolo di monitoraggio e stimolo all’azione». Protocollo firmato da Regione, Comune e associazioni di categoria. Si tratta di investimenti comunitari diretti a opere infrastrutturali a sostegno di investimenti privati in corso nella zona orientale. Il protocollo sancirà la collaborazione tra enti pubblici territoriali per la gestione dei fondi Jessica e dell’eventuale zona franca urbana (zfu). «Complessivamente parliamo di un investimento pari a 207 milioni che va a sommarsi a quelli previsti per gli altri due grandi progetti, per un totale di 650 milioni per opere infrastrutturali». Ovvero strade, fogne, e tutto quanto serve per rendere viva un’area enorme ma ormai ex industriale e farla rinascere. «Non sapevo che in quartieri come Barra, Ponticelli, Poggioreale si stesse sviluppando un progetto importante come NaplEst che sottrae territorio alla criminalità organizzata e lo recupera alla legalità» spiega il ministro. La location della presentazione del progetto è l’ex manifattura tabacchi a sua volta interessata a massiccia riconversione: dovrà diventare un vero e proprio rione con 600 alloggi, 80 negozi, un mercato, una scuola, un parco e un parcheggio. «La visita del ministro Severino – racconta la Faraone Mennella – è un momento importante per la storia del Comitato Naplest. Siamo impegnati su questo territorio in prima persona, come presidio di legalità. La nostra presenza preserva con qualità e competenza il territorio e dà speranza a chi, come noi, vuole contribuire a sottrarre manodopera alla criminalità organizzata». Un modello sul quale insiste anche Girardi: «Da 10 anni l’Acen- dice – ha opposto forte contrasto alla criminalità organizzata: il primo protocollo d’intesa con le forze dell’ordine è del 2002; poi la clausola Sirena, il protocollo con il Fai e i carabinieri del 2007, infine, un’intesa con tutti gli enti interessati per svolgere controlli incrociati e contrastare il lavoro nero, primo sintomo di malessere, terreno fertile per la malavita organizzata. Riattivare l’economia si può, partendo da un settore edile pulito, che fondi le proprie radici nella responsabilità e nell’investimento».
Questo lo scenario in cui si innesta NaplEst, con sullo sfondo altre opere il cui iter amministrativo con il Comune è già chiuso e che dovranno partire in primavera. Come, per esempio, la casa della musica e dei grandi eventi, meglio nota come Palaponticelli. Investimenti per 160 milioni. Resta per il momento sospeso il nuovo stadio di Napoli proposto dalla Mennella, investimenti per 700 milioni. Presto se ne saprà a fine mese saranno sciolte le riserve e si tireranno le somme. Se sarà un’occasione è persa oppure solo rinviata a tempio migliori. La sostanza è che Napoli vive, su questo sono davvero tutti d’accordo.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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