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Sport & Salute: “Quando solo un infortunio può fermare un mito “

Storia di un infortunio eccellente: quello di Marco Van Basten

Chi di voi ha mai sentito parlare di Marco Van Basten?Penso che la risposta sia ovvia.Marco Van Basten è sicuramente uno dei più grandi attaccanti che il mondo del calcio abbia avuto.Questo noto giocatore,nato a Utrecht nel 1964,ha incominciato ha muovere i primi passi nello sport nel 1981 nelle giovanili dell’Ajax.L’esordio da professionisti avvenne solo un anno dopo sempre nella medesima squadra.Non ci mise molto per farsi notare dai grandi club europei.Infatti nel 1987 passò al Milan dove ha consacrato la sua grande carriera:276 gol segnati in carriera,3 palloni d’oro e 3 Champions League.Ma purtroppo Van Basten nella sua vita non ha dovuto lottare solo contro i suoi avversari ma,anche, contro un infortunio alla caviglia.Infatti questo grandissimo campione fu costretto a ritirarsi a soli 27 anni (anche se rimase sotto contratto con il Milan altri 3 anni nonostante l’impossibilità si giocare).Ma cosa ha avuto la caviglia di Van Basten?

La caviglia si trova tra la fine della tibia e l’inizio delle ossa del dorso del piede.Essa è composta da una serie di ossa tenute tra loro attraverso un sistema complesso di legamenti.La parte ossea che fu lesa nel caso di Van Basten fu l’astragalo la sezione ossea situata tra tibia e al perone ed il calcagno.La diagnosi che fu enunciata fu di Artrite alla caviglia con interessamento tibiale-astragalico.Questo tipo di infortunio consiste in un infiammazione articolare,fra i sintomi che caratterizzano l’artrite ritroviamo i più comuni quali calore, tumefazione, rigidità, dolore, arrossamento.Le cause possono essere di vario tipo come la vecchiaia,malattie autoimmuni,infezioni e come nel caso di Marco Van Basten forti traumi consecutivi.Il caso di Van Basten fu,ovviamente,un caso riguardante una grave forma di artrite.Quindi è assolutamente necessario sapere che malattie come queste possono essere prevenute e curate attraverso l’ausilio della fiositerapia e della ginnastica.La fisioterapia riveste un ruolo importante nel trattamento delle forme artritiche. Tenere in esercizio l’articolazione malata durante un’infiammazione ossia durante la fase che viene propriamente detta di remissione, risulta indispensabile per prevenire il blocco completo della muscolatura che la circonda. La scelta più idonea degli esercizi da seguire va concordata con esperti fisioterapisti. Tra le altre forme di terapia vi sono quelle che sfruttano gli effetti benefici del calore. In tal caso la terapia viene praticata esponendo la zona articolare interessata dal problema a una piastra radiante percorsa da corrente elettrica al alta frequenza ( diatermia ) o con l’immersione del paziente in acqua molto calda  ( idrochinesiterapia ), sfruttando l’azione dell’acqua e facilitando il recupero della motilità. Anche il freddo può dare effetti benefici per sedare il dolore.Casi più gravi come quello del calciatore olandese possono
essere curati o alleviati attraverso la terapia chirurgica.Il trattamento chirurgico delle forme artritiche è incentrato sull’intervento di sinovectomia, attuato per asportare le membrane sinoviali infiammate. Tale trattamento è efficace nella prevenzione delle gravi lesioni degenerative soprattutto a carico dell’articolazione del ginocchio. Le forme artritiche appartenenti a tale branca possono provocare una grave sintomatologia dolorosa. 

 

A cura di Giovanni Crisci

 

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