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Sport in Campania, c’è la nuova legge

La scelta: «Per i contributi si guarderà anche al valore turistico delle zone»

Dopo 34 anni giunge al traguardo la nuova legge per lo sport regionale. Quella precedente, oggi ancora valida, fu redatta nel 1979. «Una legge che ha dato ottimi risultati – afferma Luciano Schifone consigliere regionale con delega allo sport e artefice della nuova legge – e adeguata ai tempi che puntavano essenzialmente sui contributi. Oggi si sentiva la necessità di una diversa regolamentazione più ampia e con criteri diversi e attinenti ai tempi in cui viviamo». Quale la differenza? «È innanzitutto da definire ”legge quadro sull’attività sportiva e motoria della regione Campania” che punta non più su contributi a pioggia, come un tempo accadeva, ma su aiuti che nascono dal monitoraggio di impianti e fabbisogni dell’intero territorio. Una apposita commissione studierà l’esigenza del territorio preso in esame, delle sue strutture funzionanti e non, successivamente provvederà a stilare un programma triennale per la valorizzazione degli impianti e gli sport da incentivare in quella zona. È ovvio che per fare ciò è necessario creare una mappa statistica regionale e su questa investire».
Ci saranno delle regole per poter accedere ai finanziamenti? «Rispetto alla vecchia legge 42 per accedere ai contributi si guarderà anche al valore turistico e dell’immagine dello sport che può avere in determinate zone della regione. Si terranno in debita considerazione anche le attività sportive internazionali. Con questa legge accendiamo i riflettori anche sulle attività delle palestre private. Oggi chiunque può iniziare questa attività, dopo l’approvazione della nuova legge vi saranno norme da rispettare, ovviamente vi saranno norme transitorie per consentire alle palestre già esistenti di adeguarsi, che prevedono innanzitutto l’utilizzo di personale insegnante qualificato, e parliamo di laureati in scienze motorie, e poi locali che rispondano a delle precise norme di sicurezza ed igiene a secondo dello sport che sarà praticato. Nel testo è ampiamente prevista l’attività per i diversamente abili ed indigenti. Le varie associazioni dovranno sempre essere disponibili verso le categorie di sportivi con esigenze diverse. Il sociale per noi resta un punto focale».
Quanto alla prevenzione sanitaria, Schifone sottolinea: «Abbiamo previsto l’istituzione della carta sanitaria elettronica dell’atleta. La tessera racchiuderà tutti i dati medici degli atleti che saranno aggiornati continuamente, anche con cadenza mensile, a seconda della attività che si svolge, e che senza non si potrà partecipare a gare. La carta sarà ovviamente curata dai medici sportivi delle Asl. Abbiamo previsto anche sostegno ed aiuti per i probabili olimpici come per i talenti sportivi, per poi non parlare della collaborazione molto stretta con le autorità scolastiche che potranno accedere ai contributi se le loro palestre saranno attive». E gli impianti della ex legge 219? «Il testo, con l’articolo 21, prevede l’affidamento degli impianti oltre che al Coni anche direttamente alle federazioni sportive senza passare per le gare. Questo è un punto atteso e di grande interesse per il Comune di Napoli. Inoltre per le comunità con meno di 5000 abitanti sarà possibile concedere direttamente l’affidamento di impianti anche ad associazioni locali». Era una legge molto attesa da atleti, società e dirigenti sportivi, che vedrà la luce ottimisticamente nel prossimo giugno.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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