Ottanta palestre di istituti scolastici napoletani, elementari e medie inferiori, da rendere agibili, rivitalizzare, mettere in sicurezza, e consegnare ad associazioni sportive così da poterle utilizzare in orari pomeridiani o extra curriculari. Al momento è in atto un censimento, poi il tavolo tecnico pensato dall’assessore allo sport del Comune di Napoli, Giuseppina Tommasielli, al quale partecipano il responsabile per la scuola di palazzo San Giacomo, Annamaria Palmieri, e il delegato dell’ufficio scolastico regionale, setaccerà tutte le problematiche per risolvere e mettere a disposizione dello sport partenopeo palestre e piccoli impianti. È sport di prossimità «perché – spiega l’assessore Tommasielli – la scuola è, dopo la casa, il secondo luogo più frequentato dai bambini. Noi dobbiamo essere presenti se vogliamo inviare messaggi relativi allo sport, alla corretta alimentazione e alla lotta all’obesità visto che vantiamo il poco onorevole primato di avere i bimbi più obesi d’Europa».
Non si parte da zero. Qualcosa è già stato fatto. Ne è l’esempio l’accordo tra quattro associazioni sportive che operano alla piscina Collana, (Cesport, Nantes club Master, Falcone e Lo Squalo) e l’istituto Maiuri. Ogni settimana cinquanta ragazzi si recano in orario curriculare nell’impianto vomerese per prendere lezioni di nuoto. E la richiesta sarebbe anche maggiore. «Ogni accordo – continua l’assessore allo sport – nasce dalla valutazione delle esigenze del singolo dirigente scolastico e del consiglio d’istituto. Poi si valutano le associazioni che possono aiutarci nel progetto». Il censimento è necessario per capire «in che stato versano le palestre. Parliamo di istituti elementari e medi perché la competenza è del Comune. Ci sono palestre agibili che hanno bisogno solo di piccoli lavori, altre in condizioni peggiori. Il censimento servirà proprio per sapere su quante strutture possiamo contare».
Il problema potrebbe essere rappresentato dal regolamento in atto che prevede accordi annuali con le associazioni. «L’obiettivo del tavolo è proprio quello di capire tutte le criticità per superarle. Si potrebbero, infatti, realizzare accordi pluriennali per poter permettere anche un minimo investimento da parte delle associazioni che operano in quella palestra». È ancora fresco l’episodio dell’allagamento, il dodicesimo in ventiquattro mesi, della palestra sita nella scuola ove si allena l’argento e bronzo olimpico di sciabola Diego Occhiuzzi. «Anche in questo caso – conclude la Tommasielli – possiamo pensare, per le scuole comunali, di utilizzare nostro personale per creare un servizio di vigilanza in modo da evitare che si possano verificare episodi di vandalismo e soprattutto permettere di divulgare il più possibile il messaggio dello sport legato non solo all’attività fisica ma anche al benessere e alla salute».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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