Il verdetto sancito dai quarti di finale di Champions League è inequivocabile: il più prestigioso trofeo continentale per club sarà affare tra Spagna e Germania. Le quattro semifinaliste, come è noto, sono Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco e Borussia Dortmund. Se ad inizio stagione ci si poteva attendere la conferma ai vertici del calcio europeo dei primi tre club elencati, altrettanto non si può dire del Dortmund. Il Borussia Dortmund è una delle squadre più titolate di Germania, nonché la prima compagine tedesca a conquistare un titolo continentale quando, nel 1957, si aggiudicò la Coppa delle Coppe.
L’approdo alle semifinali di Champions, preceduto dal brillante superamento del difficilissimo girone completato da Real Madrid, Manchester City ed Ajax, ha puntato la luce dei riflettori sulla squadra allenata da Jürgen Klopp. Il mago, come lo chiamano in Germania, approda a Dortmund nel 2008 e traduce sul campo l’ottimo lavoro fatto in sede di mercato dal direttore sportivo Michael Zorc. Sono loro i principali artefici del vincente progetto Schwarz-gelben (dal tedesco, giallonero) fondato sulla valorizzazione dei giovani del vivaio e dei talenti scovati in giro per il mondo, il tutto associato a bilanci sempre in attivo grazie ad un’attenta politica sugli ingaggi ed alle vantaggiose cessioni di calciatori trasformati in top players e veri e propri uomini di mercato; esemplare è il caso del giapponese Kagawa che, dopo essere stato scovato in Giappone e portato in Germania per meno di 350mila euro, è stato venduto la scorsa estate al Manchester United per circa 16 milioni d’euro. La partenza del trequartista nipponico, però, non ha indebolito tecnicamente la squadra visto che il danaro incassato da questa cessione è stato interamente reinvestito per portare a Dortmund il 23enne Marco Reus, ex trequartista del Borussia Mönchengladbach ed astro nascente della nazionale tedesca. Il 4-2-3-1 di Klopp è diventato un meccanismo quasi perfetto con il passare degli anni; il sistema e le dinamiche di gioco sono migliorate gradualmente, parallelamente alla crescita dei suoi interpreti. L’affermazione a livello continentale del club giallonero, però, è solo lo step successivo alla perentoria affermazione in ambito nazionale: Klopp ed i suoi ragazzi hanno conquistato per due volte consecutive, nel 2011 e nel 2012 il Meisterschale, il trofeo assegnato ai vincitori della Bundesliga e, sempre nel 2012, una Coppa di Germania. Quest’anno non è riuscito il tris, i gialloneri hanno dovuto arrendersi allo straripante Bayern Monaco di questa stagione ma hanno saldamente in mano il secondo posto in campionato ed una semifinale di Champions contro il Real Madrid tutta da giocare.
Passiamo adesso all’analisi dettagliata della rosa del Borussia Dortmund composta, prevalentemente, da prodotti del vivaio o da calciatori acquistati in giovanissima età e pescati grazie ad un eccellente lavoro di scouting:
Roman Weidenfeller (portiere):
Nato a Diez il 6 agosto del 1980, il portierone tedesco è uno dei senatori del Borussia visto che è a Dortmund dal 2002. A 32 anni compiuti, non è solo uno dei calciatori più esperti della squadra ma di tutta la Bundesliga. Per anni è stato considerato uno dei portieri più forti di Germania, sicuramente è uno dei più longevi ed affidabili.
Neven Subotic (difensore centrale):
Nato a Banja Luka il 10 dicembre del 1988, la sua storia è simile a quella di tante persone che sono dovute scappare dalla Bosnia dilaniata dalla guerra. In tenera età si trasferisce, assieme alla famiglia, prima in Germania e poi negli Stati Uniti. All’età di 16 anni, Neven torna in Germania per giocare a calcio e firma un contratto con il Mainz. È qui che incontra Klopp che lo porta con sé a Dortmund nel 2008. In giallonero si conferma come difensore di grande affidabilità e di costante rendimento, è uno dei leader carismatici del Borussia. Possiede passaporto statunitense, bosniaco e serbo, per questo motivo è stato corteggiato da diversi commissari tecnici ma alla fine ha optato per la nazionale serba con la quale ha debuttato nel 2009 ed ha disputato il mondiale del 2010. Molti club europei si sono interessati a questo roccioso difensore centrale e si parlò anche di un interesse del Napoli ai tempi di Pierpaolo Marino.
Mats Hummels (difensore centrale):
Pilastro del Dortmund e della nazionale tedesca guidata da Löw. Hummels ha soli 24 anni essendo nato a Bergisch Gladbach nel dicembre del 1988. Agli ultimi Europei si è messo in luce disputando un gran torneo e lanciandosi, così, alla ribalta internazionale dopo le due stagioni da protagonista nel Borussia bi-campione di Germania. Arriva a Dortmund in prestito dal Bayern Monaco nel gennaio 2008, per poi essere acquistato a titolo definitivo nel 2009. All’età di 19 anni, assieme al suo coetaneo ed attuale compagno di reparto, Subotic, viene lanciato da Klopp in quella che è stata una delle più giovani coppie difensive nella storia della Bundesliga. Hummels è una pedina fondamentale nello scacchiere di Klopp non solo per le sue notevoli capacità in fase di marcatura e copertura ma anche per le discrete doti tecniche; la manovra razionale ed ariosa del Dortmund, infatti, nasce sempre dai piedi educati di Mats che funge da vero e proprio regista difensivo. Dai suoi lanci precisi e, talvolta, illuminanti nascono le pericolose incursioni dei vari Götze, Blaszczykowski e Reus. Non a caso si parla di un forte interesse del Barcellona nei suoi confronti; il club catalano avrebbe individuato in Hummels l’elemento ideale da affiancare a Piqué.
Felipe Santana (difensore centrale):
Nato a Rio Claro nel 1986, Felipe Santana è un difensore prezioso, che abbina forza fisica e discreta qualità tecnica a disposizione di Klopp. È stato portato a Dortmund nel 2008, prelevato dalla Figuerense all’età di 22 anni. Nel ritorno del quarto di finale contro il Malaga si è reso protagonista segnando il goal qualificazione proprio allo scadere. Nonostante abbia davanti a sé due ottimi centrali come Hummels e Subotic, il brasiliano riesce a trovare spazio e dare il suo apporto alla squadra. Michael Zorc, il direttore sportivo del Borussia, ha spesso riservato parole d’elogio per questo colosso di 1 m e 94 definendolo “un valore aggiunto per la rosa giallonera; si tratta di uno dei migliori difensori della Bundesliga la cui professionalità diventa spesso un’arma in più”. Felipe Santana ha un obiettivo importante da raggiungere: vuole giocare il Mondiale di Brasile ed ha intenzione di conquistarselo dando il massimo con la maglia del Dortmund.
Lukasz Piszczek (terzino destro):
Il terzino destro classe ’85 è uno dei polacchi del Dortmund. La rivista tedesca Kicker l’ha definito il secondo miglior difensore della Bundesliga, preceduto soltanto del compagno di squadra Hummels. Piszczek inizia la sua carriera da attaccante vincendo molto in Polonia a livello giovanile. Nel 2004 l’Hertha Berlino l’acquista ma lo lascia in patria per consentirgli di giocare con continuità. Quando poi la società decide di portarlo definitivamente in Germania nel 2007-2008 arriva la svolta della sua carriera: l’allora allenatore dell’Hertha, Lucien Favre, comincia a farlo giocare come esterno basso di destra. In questa posizione Lukasz fa molto bene ed, oltre alla convocazione in nazionale, si conquista le attenzioni del Borussia Dortmund che ne rileva il cartellino nel 2010. Oggi Piszczek è un pilastro della nazionale polacca ed un tassello fondamentale della squadra di Klopp; la sua forza fisica e la notevole velocità gli consentono di dare vivacità ed imprevedibilità alla manovra del Borussia.
Marcel Schmelzer (terzino sinistro):
Nato a Magdeburg nel 1988, Schmelzer è uno dei talenti che il Dortmund si è costruito in casa propria avendolo acquistato proprio dall’FC Magdeburg nel giugno del 2007, all’età di 19 anni. Un ruolo fondamentale per la sua crescita professionale l’ha avuta proprio Klopp che, non appena arrivato a Dortmund nel 2008, avendolo osservato più volte nelle giovanili, lo porta in prima squadra. Lo stesso tecnico del Borussia non ha mai nascosto la soddisfazione provata per la crescita di questo ragazzo che, con il lavoro ed il sacrificio, è arrivato a conquistarsi la convocazione di Löw. La mancata partecipazione all’Europeo, però, non ha demoralizzato il calciatore che sta continuando a far bene con il proprio club, sia in Germania che in Europa, tanto da meritarsi la nuova convocazione in nazionale ed un notevole spazio nel corso delle qualificazioni a Brasile 2014.
Marc Hornschuh (terzino destro):
Il futuro del Borussia e della Germania. Il giovane terzino nato proprio a Dortmund nel 1991, attende con grande ansia il debutto in Bundesliga. Marc è uno dei pilastri dell’under 21 tedesca allenata da Rainer Adrion ed a breve sarà protagonista anche con la maglia giallonera, quella che indossa sulle spalle e che porta nel cuore.
Sebastian Kehl (mediano):
La storia del Borussia Dortmund. Il capitano ed il cuore pulsante della squadra. Si è ritagliato un posto negli annali del Borussia essendo il quinto calciatore nella storia del club a riuscire a vincere tre titoli di Bundesliga (2002, 2011, 2012). Un calciatore di grande esperienza anche in Nazionale, avendo fatto parte delle spedizioni tedesche ai mondiali del 2002 e del 2006, terminate entrambe con un’eliminazione in semifinale. Un centrocampista di contenimento molto intelligente tatticamente e dal fisico imponente. Nel Dortmund bicampione di Germania, Kehl ha avuto un ruolo molto importante assieme al suo compagno di reparto (il più delle volte Bender): quello di schermo protettivo davanti alla difesa. Proteggere Hummels per consentirgli di impostare con calma l’azione giallonera è un compito d’importanza vitale nell’economia del gioco di Klopp. Nonostante una carriera falcidiata dagli infortuni, anche piuttosto pesanti, Kehl non ha mai fatto mancare il proprio apporto al Borussia Dortmund nel corso dei suoi undici anni di permanenza.
Sven Bender (mediano):
Nato a Rosenheim nel 1989, Bender approda la Borussia Dortmund nel 2009 non ancora ventenne. Assieme al capitano Kehl forma una diga di centrocampo imponente e dura da superare per gli avversari. Nonostante le giovane età si è saputo imporre spingendo il suo allenatore a definirlo un “pilastro fondamentale” del Borussia campione di Germania nel 2011. Nel 2012, Sven conferma le sue qualità e le ottime prestazioni. Nell’anno del double, in cui il Dortmund si conferma campione e riesce anche a conquistare la coppa di Germania, il giovane mediano subisce un infortunio serio che gli impedirà di giocare per molto, il primo di una serie di problemi fisici. Nonostante ciò, Bender torna sempre ad esprimersi ad alti livelli come se nulla fosse successo; si è anche conquistato le attenzioni di Löw che, però, lo ha tagliato fuori dalla lista dei ventitre convocati per l’Europeo di Polonia ed Ucraina.
Moritz Leitner (centrocampista centrale):
Vent’anni, una faccia pulita ed una lunga e promettente carriera davanti a sé. Moritz nasce l’8 dicembre del 1992 a Monaco di Baviera ed è un prodotto del vivaio del Monaco 1860. Fa il suo debutto in prima squadra all’età di 17 anni ed il suo talento colpisce Michael Zorc che ne acquista il cartellino nel gennaio del 2011. La società, però, non lo porta subito a Dortmund ma lo lascia saggiamente in Seconda Divisione mandandolo in prestito all’FC Augsburg, dove si rende protagonista della promozione della squadra in Bundesliga. L’esperienza ad Augsburg, come riferisce lo stesso giocatore, si è rivelata fondamentale per la crescita professionale e personale per un ragazzo che, all’età di diciotto anni, si è ritrovato a lasciare per la prima volta la famiglia. Oggi Leitner è un giocatore a cui Klopp ha concesso spazio nonostante la giovane età; ha totalizzato 33 presenze, quattro delle quali anche in Champions League, non male per una ragazzo di nemmeno vent’anni.
Ilkay Gündogan (centrocampista centrale/trequartista centrale):
Uno di quei “nuovi tedeschi” che hanno fatto le recenti fortune della nazionale di Löw. Gündogan nasce in Germania, a Gelsenkirchen, nell’ottobre del ’90 da una famiglia di origini turche. Approda al Borussia Dortmund nel giugno del 2011 prelevato direttamente dal Nuremberg, compagine di seconda divisione. Si tratta di un centrocampista centrale molto duttile, in grado di fare sia da intenditore che da playmaker. Dopo la (momentanea) partenza di Nuri Sahin, Ilkay è diventato il cervello della mediana giallonera e le sue qualità non sono sfuggite al ct Joachim Löw che lo impiega costantemente in nazionale. Quest’anno ha totalizzato 43 presenze e tre reti con la maglia del Borussia, il suo valore di mercato aumenta di partita in partita.
Nuri Sahin (centrocampista centrale):
Nato in Germania nel 1988, Sahin, contrariamente a molti suoi colleghi coetanei, ha deciso di giocare per la nazionale turca. Sahin ha una storia comune a molti giovani talenti: arrivare abbastanza senza grandi sforzi nel grande calcio e provare, invece, grandi difficoltà a restarci ad alti livelli. Cresce nel vivaio deò Borussia e, come sottolineato sul sito web del club, “mentre tutti i suoi amici erano impegnati a giocare alla Playstation, Nuri batteva record su record”: quello di più giovane calciatore ad esordire in Bundesliga (16 anni e 355 giorni), più giovane marcatore della Bundesliga (17 anni e 81 giorni), più giovane esordiente nella nazionale turca e più giovane marcatore della stessa visto che, l’8 ottobre del 2005, fece il suo esordio con la maglia della Turchia segnando un goal proprio alla Germania. Grande protagonista del primo Borussia di Klopp, Sahin si mostra al palcoscenico europeo per le sue grandi qualità da centrocampista moderno: capacità d’inserimento, geometrie e discrete capacità realizzative sono le sue doti principali. Nel 2011 passa al Real Madrid per dieci milioni d’euro, inizia così la sua parabola discendente. In Spagna, Sahin soffre le pressione del Bernabeu e non riesce più ad essere il giocatore di Dortmund, Mourinho non lo vede e lo manda in prestito al Liverpool. Neanche in Inghilterra il ragazzo riesce a ritrovarsi ed è così che Michael Zorc coglie la palla al balzo per riportarlo a Dortmund, sempre in prestito, nel gennaio del 2013. Sahin adesso non è più titolare inamovibile nello scacchiere di Klopp, ma col tempo sta recuperando la condizione psicologica migliore e si sta rivelando un rinforzo prezioso per il proprio allenatore.
Mario Götze (trequartista centrale/sinistro):
Il talento made in Dortmund, il prodotto migliore del vivaio giallonero ed uno degli astri nascenti del calcio tedesco. Nato a Zwilling il 3 giugno del 1992, Götze approda al Borussia nel 2001 e scala rapidamente tutte le varie squadre giovanili. Il suo esordio in prima squadra avviene 21 novembre 2009 sostituendo Jakub Błaszczykowski nello 0-0 contro il Mainz. Dal 2010 in poi diventa una pedina fondamentale nello scacchiere di Klopp che lo utilizza sia da trequartista centrale, sfruttandone così la capacità d’inserimento e l’ottima visione di gioco, che da esterno offensivo in quanto dotato di tecnica sopraffina, velocità esplosiva ed una naturale capacità di saltare l’avversario in dribbling. In Germania è considerato uno dei talenti più cristallini in circolazione dalla stampa e dagli addetti ai lavori, basti pensare che Matthias Sammer, ex pallone d’oro e direttore sportivo della Deutscher Fußball-Bund, la Federcalcio tedesca, ha dichiarato che “giocatori così ne nascono uno ogni cent’anni”. Si è subito imposto in nazionale diventando uno dei più giovani esordienti della selezione teutonica. Oggi è seguito dai club più prestigiosi d’Europa, ma di recente ha rinnovato il suo contratto con il Borussia fino al 2016.
Marco Reus (trequartista centrale/punta):
Nato a Dortmund nel 1989, Reus è tornato a casa la scorsa estate. Il club giallonero acquista dal Borussia Mönchengladbach quello che la scorsa stagione è stato il giocatore maggiormente esaltato dalla stampa e dagli addetti ai lavori. Per portare Marco alla corte di Klopp ci sono voluti 17 milioni di euro, ma il giovane trequartista ha dimostrato sin dalla prima stagione di valere questa cifra segnando, sino a questo momento, ben 17 reti. Assieme al compagno di squadra Götze è uno degli astri nascenti del calcio tedesco; il suo modello calcistico è Rosicky, Reus assomiglia al trequartista ceco per la velocità e la facilità nel dribbling che gli consentono di essere letale nelle scorribande per vie centrali. Con il suo innesto in rosa, il Borussia Dortmund ha acquisito il primato di club che fornisce il maggior numero di calciatori per la nazionale tedesca. Secondo il magazine Kicker, Dortmund è la città in cui batte più forte il cuore calcistico della Germania.
Jakub Blaszczykowski (esterno destro d’attacco):
Capitano della nazionale polacca ed uno dei senatori nello spogliatoio del Borussia. Kuba, come lo chiamano qui a Dortmund, a soli 27 anni è uno dei veterani della squadra di Klopp. Il suo approdo in giallonero risale al 2007. L’arrivo in Germania, a soli 22 anni, comincia in salita per l’ala destra che soffre di qualche infortunio di troppo. Conquista subito il cuore dei tifosi del Borussia che si esaltano grazie alla sua velocità ed al suo dribbling repentino. Con il passare degli anni, e soprattutto con l’avvento di Klopp, Blaszczykowski è diventato un calciatore importante per la sua capacità di creare scompiglio nelle difese avversarie e di trovare con una certa facilità la via del goal. Con le 13 reti realizzate sino a questo momento, Kuba è uno dei cannonieri del Borussia; del resto il modulo di Klopp prevede proprio che siano gli esterni ed il centravanti i principali terminali offensivi.
Kevin Großkreutz (esterno sinistro d’attacco):
Nato a Dortmund il 19 luglio del 1988. Un vero e proprio tifoso del Borussia che non perde mai l’occasione di sottolineare come senta sua questa maglia e questi colori. Inizia la sua carriera nel vivaio giallonero ma, nel 2002, viene ceduto all’FC Ahlen. Qui si forma e cresce calcisticamente giocando da protagonista nell’anno della promozione dalla terza alla seconda divisione. Le qualità di Kevin sono tali da spingere il ds Zorc a rimediare all’errore di giudizio commesso sette anni prima e a riportare il ragazzo a casa nel 2009. Dal suo ritorno in patria, Großkreutz è diventato una sorta di amuleto per Klopp: ogni volta che l’ala sinistra ha segnato, il Borussia ha sempre vinto la partita. Lo scorso anno ha disputato un’ottima stagione: in 43 presenze ha realizzato 7 reti e 9 assist, dando un grosso contributo alla conquista del double.
Robert Lewandowski (punta):
È il cannoniere del Borussia Dortmund, il terminale spietato e letale del 4-2-3-1 di Klopp. Anche lui polacco, arriva in giallonero nel giugno del 2010. Zorc va a prendere questo 22enne dal Lech Poznan dove segna 32 reti in 58 partite. Robert mostra sin da giovanissimo la sua confidenza con il gol; in Polonia, infatti, vince la classifica dei cannonieri in prima, seconda e terza divisione. A Dortmund compie il definitivo salto di qualità consacrandosi in un campionato più prestigioso e sul palcoscenico continentale; Klopp lo aiuta a diventare un attaccante moderno, un centravanti di manovra non solo in grado di andare costantemente a segno ma anche capace di fare da fulcro del gioco e dialogare nello stretto con i due esterni d’attacco (nella maggior parte dei casi Götze e Blaszczykowski). A importanti doti fisiche ed atletiche, Lewandowski abbina anche una buona tecnica individuale. Nella stagione del double, ha realizzato 30 reti e quest’anno ha la possibilità di migliorarsi ancora avendo già raggiunto quota 30. Punto di riferimento anche della sua nazionale, l’attaccante del Borussia Dortmund è stato il primo marcatore dello scorso Campionato Europeo nel match inaugurale disputato proprio contro la Germania.
Questi gli elementi principali a disposizione di Jürgen Klopp, una rosa dall’età media di 24,6 anni e dal valore di 254.700.000 euro. Un esempio per tutti in termini di valore della propria attività di scouting, cura del vivaio e gestione economica.
Luigi De Magistris
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