Servono tre punti, quei tre punti che l’Italia può conquistare, seguendo le tracce delle classifiche mondiali e del palmares dei giocatori. Italia-Gran Bretagna è in bilico, ma gli azzurri hanno tutte le carte in regola per vincere e per conquistare un posto al sole nelle semifinali del World Group di coppa Davis. Il confronto ruota intorno ad Andy Murray, top ten scozzese e campione di Wimbledon in carica. Lui sulla carta può e deve vincere contro i singolaristi Fabio Fognini e Andreas Seppi. Ma gli azzurri devono e possono vincere sul numero 2 britannico, James Ward, poco più di un onesto professionista della racchetta. Se fosse tutto così facile, deciderebbe il doppio, che vede l’Italia comunque leggermente favorita sulla Gran Bretagna. Fleming-Inglot hanno strappato un set ai numeri uno mondiali, gli americani Bryan nella sfida vinta dalla Gran Bretagna negli ottavi di Davis. Un buon segnale ma niente più, visto che esperienza e classifica mondiale di Fognini e Simone Bolelli, sono nettamente superiori. A seguire le tracce delle classifiche e dei precedenti, quindi, l’Italia è avanti nei pronostici. Ma la Coppa Davis, si sa, è qualcosa di diverso, dove tutto può accadere. Spesso in positivo. Il pubblico di Napoli vuole spingere Fognini e Seppi verso l’impresa contro Murray. La trappola del campo in terra rossa lentissima di Napoli è già pronta, il resto lo dovranno fare i due azzurri.
«Ma non sottovaluto l’Italia di Davis – ha ripetuto Andy Murray da Miami, prima di arrivare a Napoli e iniziare gli allenamenti prima del match -, so quanto valgono Fognini e Seppi. Saranno tutti i match difficili». C’è chi pensa che Murray, soprattutto se dopo la prima giornata il punteggio sarà di 1-1, vorrà giocare anche il doppio, cosa che non ha fatto negli Usa. Se sì, sarà ancora più dura. «Ho cambiato programma per la coppa Davis e per la sfida di Napoli – ha fatto sapere Murray – ho rinunciato a Montecarlo per preparare meglio il match con l’Italia», anche se poi dal cemento di Miami a Napoli, sono passati meno di sette giorni. Difficile che Murray possa aver trovato d’incanto la migliore forma. Intanto, il re di Wimbledon ha rinunciato al suo allenatore, l’ex numero 1 del mondo Ivan Lendl, e continua da solo, almeno per ora.
Gli azzurri invece sono uniti e vogliono vincere. Sanno che un’occasione così arriva una volta ogni venti anni: l’Italia dal 1998 non raggiunge le semifinali di Davis (andò in finale e perse contro la Svezia), e l’occasione di Napoli è eccezionale. All’Arena del mare Fognini si presenta da numero 13 del mondo, record personale, Seppi da numero 34. «Sfida durissima: quando in squadra si ha Murray per gli avversari è sempre complicato», ricorda il capitano azzurro Corrado Barazzutti. Ai suoi tempi, negli anni ’70, lui sapeva battere i grandi avversari sulla terra amica e in Davis. Saprà come insegnarlo anche a Fognini e Seppi.
QUINTA VOLTA A NAPOLI – Napoli e la Davis atto quinto. Ancora una volta la competizione a squadre più antica del mondo fa tappa all’ombra del Vesuvio, sulla terra rossa del Tennis club Napoli. La prima volta è datata 1939: l’Italia di Vanni Canepele, Giorgio De Stefani, Giovanni Cucelli e Gino Vido (capitano Edmondo Barbato) superò 3-0 il Principato di Monaco nel secondo turno della Zona Europa. Non altrettanto bene andò nel 1967 quando, nelle semifinali della Zona Europa, Nicola Pietrangeli, Vittorio Crotta e Giordano Majoli (capitano Vasco Valerio) furono sconfitti 3-1 dal Brasile. A febbraio del 1995 ancora Napoli portafortuna degli azzurri con la vittoria nel primo turno del World Group di Andrea Gaudenzi, Renzo Furlan, Stefano Pescosolido e Cristian Brandi, guidati da Adriano Panatta, che si imposero 4-1 sulla Repubblica Ceca sul centrale «Carlo D’Avalos» gremito in ogni ordine di posti (compresa la domenica conclusiva, 5 febbraio, che vide lo stop del campionato di calcio per i drammatici incidenti di Genova).
Il resto è storia recente. A settembre 2012 una splendida arena sul «lungomare liberato» fa da palcoscenico al successo per 4-1 dell’Italia di Andreas Seppi, Fabio Fognini, Simone Bolelli e Daniele Bracciali sul Cile di Capdeville, Aguilar, Hormazabal e Garin: una vittoria che permette agli azzurri di Corrado Barazzutti di restare nel World Group. Ora c’è da scrivere il capitolo più bello contro la Gran Bretagna del campione di Wimbledon Andy Murray. Lo scozzese è solo l’ultimo top player, in ordine di tempo, a giocare nell’ultracentenario circolo partenopeo: grazie al torneo internazionale negli ultimi anni gli appassionati hanno applaudito campioni come Safin (finalista nel 1998), Ferrero (trionfatore nel 1999), Ferrer (vincitore nel 2002) e Gasquet (a segno nel 2003 e 2005) senza dimenticare i quattro successi di Starace (2006, 2007, 2008 e 2013).
TUTTO ESAURITO – Si va verso il tutto esaurito. Italia-Gran Bretagna a Napoli oltre ogni aspettativa: gli appassionati non hanno voluto rinunciare all’occasione di spingere l’Italia verso la semifinale del World Group di Coppa Davis contro i britannici. Ad oggi rimangono poche centinaia di biglietti a disposizione per gli ultimi ritardatari, ma l’obiettivo, ormai certo, è superare le quindicimila presenze in tre giorni di gare, da venerdì 4 a domenica 6. Oltre alla prevendita degli abbonamenti, che ha superato quota 2000, sta andando benissimo quella delle singole giornate, senza distinzione tra i giorni dedicati ai singolari e quello del sabato per il doppio. Ad oggi, ai punti vendita di Azzurro Service (www.azzurroservice.it), sono disponibili solo biglietti numerati degli anelli inferiori, per i settori tribuna Mergellina (quella colorata con i colori della bandiera britannica), tribuna Vittoria (colorata del tricolore italiano) e tribuna Villa. Sono invece esauriti i biglietti non numerati, degli anelli superiori.
«L’attesa che c’è in città è davvero notevole – spiega Eduardo de Bury di Azzurro Service -, che ricorda i grandi eventi calcistici. Il grande tennis a Napoli tira eccome; la gente conosce bene il valore che ha un fuoriclasse come Andy Murray e sa anche che Fognini e Seppi rappresentano due tra i migliori giocatori che l’Italia abbia avuto nel dopo Panatta, dal 1980 ad oggi. Ancora per qualche giorno i biglietti si troveranno, noi speriamo di chiudere con l’esaurito già giovedì, il giorno del sorteggio degli incontri».
Richieste e acquisti dei biglietti da tutta Italia, con Lazio, Sicilia e Puglia in pole position. Oltre mille abbonamenti sono stati venduti ai supporters inglesi: non sarà quindi un’Arena del Tennis tutta italiana; i britannici si faranno sentire eccome, perchè il fenomeno Murray tira e perchè lo scozzese è il campione di Wimbledon e olimpico in carica, titoli vinti entrambi davanti al popolo inglese in estasi. Desta curiosità anche l’arrivo a Napoli della duchessa di Gloucester, considerata la donna più ricca del Regno Unito, e il personaggio simbolo numero 2 dopo la Regina Elisabetta II, diventando cugina acquisita, dopo aver sposato Richard Windsor, duca di Gloucester. Sarà un evento anche mondano, quindi, con l’aristocrazia napoletana già in prima fila per lo storico incontro al Tennis Club Napoli con la settantenne Brigitte Van Deurs, dal 1972 duchessa di Gloucester e regina dell’aristocrazia internazionale.
Fonte: Il Mattino
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