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Spari a Tor di Quinto, assieme a De Santis c’erano almeno altri 4 caschi neri

Matteo Renzi sabato sera era in tribuna d’onore allo stadio Olimpico di Roma, per Fiorentina-Napoli. Archiviata la finale, con i gravi fatti che l’hanno preceduta fuori e dentro lo stadio, il presidente del Consiglio è entrato in tackle sulle società di calcio, su cui per la verità hanno puntato l’indice tutte le istituzioni, dal Capo della Stato Napolitano al ministro dell’Interno Alfano. «E’ evidente che se ci sono dei costi di ordine pubblico da pagare, è giusto che paghino le società, non la gente» . Una bordata che il mondo del calcio non ha digerito, rispendendola al mittente con tanto di nota: «già paghiamo tante tasse, perché dovremmo accollarci l’ordine pubblico? no» .

Conti alla mano. Il conto è presto fatto, ed è un conto per difetto rispetto agli anni in cui i contingenti delle Forze dell’Ordine era anche all’interno degli impianti, prima che intervenisse la linea di sottrarre agli ultrà l’occasione di scontro con le divise, facendo uscire progressivamente i reparti schierati da dentro gli impianti, per delegarli solo al filtraggio, al prefiltraggio e al controllo del territorio esterno, inserendo la figura degli steward per i servizi interni, la cui responsabilità è per regolamento affidata al club che ospita e organizza l’evento. Bene, gli uomini e le donne che in ogni week end l’Ufficio ordine pubblico del Viminale, diretto da Armando Forgione, destina alle partite di calcio, sono 6.000 circa: il calcolo di quelle che si chiamano indennità accessorie (straordinari e affini) in media è di 80 euro per operatore (sarebbe questo il costo che lo Stato vorrebbe far gravare sui club) e le domeniche su cui spalmare questo calcolo sono le fatidiche 38. Si arriva così a 18 milioni e 240 mila euro arrotondabili a 20 milioni calcolando a forfait il carburante e l’utilizzo di elicotteri e mezzi speciali. Un costo, si dice al Viminale, che niente avrebbe a che fare con le tasse pagate dalle società di calcio e legate comunque agli utili prodotti: e che potrebbe arrivare dal miliardo circa dei diritti tv. I servizi, questo pensa evidentemente il premier e concordano al Ministero dell’interno, sono altro. Così come il concorso dei club consentirebbe di alzare la qualità del servizio offerto, attraverso l’acquisizione di mezzi all’avanguardia, l’approntamento di corsi di aggiornamento mirati, una serie di piccole migliorie a beneficio del sistema calcio. E pensare, tra l’altro, che il discorso del sostenimento delle spese da parte dei club è datato 20 anni fa: l’allora ministro dell’Interno Maroni, su spinta del Siulp, il sindacato di Polizia di cui era in quegli anni segretario generale Roberto Sgalla, sposò la filosofia e fece passare questo provvedimento alla Camera. Il principio era quello secondo il quale un fatto pubblico in cui concorrono interessi e proventi privati, vada “risarcito” per evitare che i costi ricadano sui cittadini. Tutto si bloccò in Senato.

C’è chi già concorre. Gli inglesi… D’altra parte il discorso non è isolato: ci sono aziende che da tempo sostengono le spese del servizio effettuato dalle Forze di polizia sotto forma anche di semplice concorso: e non solo per il calcio. Parliamo di Autogrill (nell’Osservatorio c’è il dottor Gallo), di Ferrovie (il rappresentante è il dottor Fiumara). Nel primo caso gli operatori impiegati nei servizi (parliamo di vigilanza autostradale) beneficiano del pasto, nel secondo l’esposizione sui costi è ben più articolata e abbraccia un volume annuale intorno ai 30 milioni di euro. Anche Aiscat partecipa ai costi dei servizi di Polizia stradale attraverso le sue 24 concessionarie sulla rete autostradale: al di là dei costi vivi sulle indennità accessorie del personale della Polizia di Stato (si parla di 2,5 milioni di euro) le concessionarie acquistano mezzi (che circolano anche con il logo della società autostradale di riferimento), carburante, e concorrono all’allestimento delle caserme. Anche il ciclismo paga i servizi richiesti per le corse. E in Inghilterra, come un qualsiasi spettacolo pubblico – un concerto rock così o un evento di piazza – anche in occasione delle partite della Premier League i costi extra della polizia sono sempre a carico di chi organizza, quindi i club: non ci sono dati ufficiali ma sembra che spendano qualche milione di sterline per i costi della sicurezza.

 

Fonte: Corriere dello Sport

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