Dopo la vittoria contro il Bologna e la riconquista del terzo posto, l’Inter si preparare alla difficile trasferta di Marassi. Già, perché dall’altra parte c’è un Genoa in forma, reduce dalle due vittorie consecutive contro Lazio e Chievo. Il tutto reso ancora più complicato dalle assenze forzate di Icardi e Perisic, out dalla lista convocati per infortunio: “Purtroppo non sono riusciti a dare le risposte necessarie – ha confessato Luciano Spalletti nella conferenza stampa della vigilia – Vorrei fossero sempre con noi, ma ho anche altri giocatori a disposizione che, se chiamati in causa, hanno fatto bene”. Ad aspettare i nerazzurri un Genoa forte, compatto: “I Depressi? Teneteceli lontano. Noi dell’Inter siamo cittadini del cielo che abitano sulla terra. Non buttiamo via niente di quanto fatto perché è il tragitto che ci deve portare al terzo posto. Non voglio partire da zero, poi ci sono delle cose da migliorare. Con il Bologna non mi è piaciuto il carattere della squadra in superiorità numerica, poi però noi siamo in grado di andare a Genova e vincere una partita contro un avversario stratosferico in questo momento, da quando è arrivato Ballardini. Troveremo uno stadio carico di entusiasmo da trasferire ai giocatori in campo”.
Poi una risposta piuttosto decisa a Di Francesco ( “Ci sono squadre sopra di noi che fanno un tiro a partita”): “Se si riferisce a noi, siccome non è la prima volta, sono d’accordo con lui. La Roma deve stare più in alto, infatti negli anni precedenti lottava con il Napoli”. E la classica domanda su Totti: “Credo che abbia messo la parola fine sulla situazione. Io sarò sempre aperto nei suoi confronti, mi spiace se la pensa così”. Uno sguardo anche a due singoli, ovvero Rafinha e Borja Valero: “Se il primo partirà titolare? In questa settimana ha saltato due allenamenti. Lui ci ha dato una mano quando è entrato, ma se lo faccio giocare dall’inizio la squadra dovrà affrontare dei momenti in cui sopperire alle sue mancanze. Andrebbe così. Borja Valero in affanno? Ci vuole il supporto dei video per dimostrarlo, non soltanto quello che si vede da una palla persa negli ultimi cinque minuti. Se si va a vedere i metri che fa e gli assalti che porta ai difensori avversari, ci si accorge che non è in difficoltà. Poi può passare dei momenti migliori e alcuni peggiori come tutti gli altri”. Si parla anche di mercato, nonostante la sessione invernale sia finita. Al centro degli interessi Lautaro Martinez: “Mi crea problemi come argomento, soprattutto se si parla di rivoluzione. Stamani quando sono arrivato al campo già si commentava quello che era scritto sui giornali. Voglio suggerire al Presidente una terza squadra: noi, quella femminile e quella virtuale, composta da tutti i giocatori dati in arrivo alla pinetina. Quella squadra lì non la alleno io, ma i dirigenti. Sturridge si è fatto male e dovrà stare fuori per due mesi. Se non ci fosse stato Eder con cosa si mangiava noi oggi? Eppure qualche tifoso, quando lo ha incontrato, gli diceva di andare via. Loro dovrebbero tifare per quelli che ci sono ora, non per gli altri”. Non partirà dal primo minuto in quel di Marassi Brozovic: “Che però si è allenato benissimo in questa settimana – svela Spalletti – si è subito scusato quando è rientrato nello spogliatoio dopo il match contro il Bologna. E’ uno timido, introverso, il messaggio sui social è una dimostrazione importante. Per altri saebbe stato facilissimo scriverlo, per lui invece è molto più difficile”.
Poi c’è Karamoh, reduce dal gol di settimana scorsa: “E’ un ragazzo splendido, ha degli occhi che raccontano molto di lui. E’ facile diventare suoi amici, gli vogliono bene tutti nello spogliatoio. Bisognerebbe fare un po’ più di attenzione nei suoi confronti perché quando tutti ti fanno pensare una cosa allora anche tu cominci a crederla vera. Invece ha ancora tutto da dimostrare”. E l’allenatore dell’Inter spera che resti ancora a lungo in nerazzurro, non come il suo connazionale Kondogbia: “Mi è dispiaciuto quando è andato via. L’ho allenato da solo quando non voleva farlo con la squadra. Ci siamo anche conosciuti meglio in quei pomeriggi di uno contro uno, ma la sua volotnà è stata quella e quindi non ho nessun rimpianto. Non trattengo chi non vuole lavorare con me”. Chiosa finale su Candreva: “Ha dei polmoni incredibili, a fine anno i suoi numeri saranno positivi” e su Skriniar, che ha giurato fedeltà all’Inter in una recente intervista: “Non avevo dubbi. Comunque non ho mai pensato ci fosse stata una qualche traduzione fatta fuori da un ristorante, all’una di notte…”
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